SUD PONTINO – Il 9 febbraio calerà il sipario sul processo d’appello nell’ambio dell’inchiesta “Anni 2000” che il 25 gennaio 2001 culminò con lo smantellamento da parte dei Carabinieri della Compagnia di Formia di un’organizzazione accusata, a vario titolo, di detenzione illegale di armi, rapina, danneggiamento, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, oltre che incendio ed estorsione ai danni di alcuni imprenditori impegnati soprattutto nell’estremo lembo meridionale della provincia di Latina.
Nell’ultima udienza del dibattimento è proseguita l’arringa del nutrito collegio difensivo e a chiedere l’assoluzione in particolare di Giuseppe Sola e di Armando Puoti sono stati gli ultimi legali intervenuti. In particolare gli avvocati Camillo Irace ed Anna Marciano hanno rivelato l’insussistenza delle ipotesi accusatorie formalizzate dai pm della Dda oltre l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali che costituiscono l’ossatura delle indagini effettuate nei confronti delle 25 persone coinvolte, 18 delle quali nel dicembre 2022 erano state condannate complessivamente a 124 e mezzo di carcere al termine del processo di primo grado celebrato davanti il Tribunale di Cassino
In precedenza il procuratore generale Bruno Giangiacomo al termine della sua requisitoria aveva chiesto, per certi versi, la conferma delle due condanne emesse dal collegio formato dal presidente Tania Tavolieri e dai giudici a latere Martina Di Fonzo e Antonio Gavino Falchi Delitala. Il Tribunale di Cassino per alcuni capi d’imputazione aveva assolto per non aver commesso il fatto Salvatore Di Franco, Marco Di Viccaro, Eduardo Parente e Pierluigi Mendico mentre, sempre per alcune ipotesi di reato, aveva deciso di non doversi procedere per l’avvenuta prescrizione nei confronti di Decoroso Antinozzi, Alessandra Forcina e Sergio Cozzolino.