GAETA – Non una ma tre. Col passare dei giorni sono trapelate ulteriori informazioni sull’attacco portato al Comune dagli ex proprietari della vetreria ex-Avir. Le lettere di messa in mora diventate tre per chiedere 22 milioni di euro per i danni subiti dopo che l’area e lo stabilimento industriale di Serapo sono finiti nella proprietà immobiliare del comune. Alla messa in mora congiunta del 22 dicembre scorso inviata dall’avvocato Luca Scipione per conto della “Gaim srl” e della “T.F.Costruzioni srl” se ne sono aggiunte altre due trasmesse per conto dall’ex rappresentante legale della “Di Tella srl”, Raffaele Di Tella, e dalla figlia (la prima), degli eredi Simeoli e dell’ex amministratore della “Gaim srl” Nicola Martino.
Questi due annunciano l’avvio del procedimento per lo svolgimento di due distinte iniziative risarcitorie che, rispetto a quelle ingenti (20 milioni di euro) presentate dalla “Gaim srl” e dalla T.F.Costruzioni srl”, contengono richieste più contenute: un milione di euro a testa. Anche la seconda e terza messa in mora hanno per destinatari il sindaco Cristian Leccese e l’ex dirigente del settore urbanistica del comune Stefania Della Notte. I privati chiedono di essere ristorati complessivamente per i presunti danni subiti da quando, nel 2012, l’area fu sequestrata dal Nipaf dei Carabinieri per ordine del sostituto procuratore Giuseppe Miliano.
Il comune di Gaeta all’epoca corse ai ripari ed emise un’ordinanza che i frazionamenti realizzati su una parte dell’ex Avir lasciassero ipotizzare l’esistenza di una “lottizzazione abusiva”. I privati ottennero dal Tar l’annullamento del provvedimento del Comune che, naturalmente, fece ricorso al Consiglio di Stato. Il fattaccio – secondo i privati che chiedono ora i danni – sarebbero avvenuto nel settembre 2018 quando la dirigente del settore urbanistica del comune di Gaeta, presentando una relazione richiestale dai giudici di palazzo Spada avrebbero attestato falsamente – per questo la dottoressa Della Notte è stata rinviata a giudizio dal Gup del Tribunale di Roma e deve affrontare un processo con l’accusa di falso ideologico in atti pubblici che inizierà il prossimo maggio- come sei subalterni fossero realizzati nel 2011 “laddove in realtà gli stessi sono stati depositati e approvati il 6 maggio 2006”, cinque anni prima…
Con questa ricostruzione dirigenziale il comune di Gaeta ribaltò al Consiglio di Stato la sentenza del Tar e iniziò la procedura per l’acquisizione – poi avvenuta – al suo patrimonio immobiliare di un’area su cui i privati avrebbero voluto realizzare un centro commerciale, un centro congressi, servizi pubblici e privati e appartamenti privati. Si tratta di una querelle delicatissima che ha conosciuti risvolti penali.
I titolari di due delle tre società proprietarie dell’ex Avir sono sotto processo per lottizzazione abusiva. Se la sentenza è fissata per il prossimo 14 marzo davanti il Tribunale di Latina, è possibile che minoranze siano rimaste all’oscuro di quanto recapitato al comune di Gaeta il 22 ed il 29 dicembre come da noi anticipato nei giorni scorsi? Se lo chiedono i consiglieri d’opposizione Emiliano Scinicariello (Pd) e Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante sindaco) che hanno mandato ora una dura lettera al sindaco Cristian Leccese, al presidente del consiglio Davide Speringo, alla segretaria generale POatrizia Cinquanta e all’interno consiglio comunale di Gaeta. I consiglieri De Angelis e Scinicariello si presentano come presidente e componente della commissione Trasparenza e chiedono chiarimenti in merito alla notizia apparsa “su siti di informazione locale”- (https://www.temporeale.info/151551/argomenti/cronaca/gaeta-ex-vetreria-avir-la-gaim-srl-e-la-t-f-costruzioni-srl-mettono-in-mora-il-comune.html) circa l’invio di due Pec partite il 22 dicembre, con cui la “Gaim srl” e la “T.F.Costruzioni srl” di Napoli e di Aversa (lo sono rispettivamente dal 2001 e dal 2009) hanno messo in mora il comune di Gaeta anticipando un risarcimento danni di circa 20 milioni di euro.
Per la veridicità della notizia De Angelis e Scinicariello chiedono lumi ai vertici del comune di Gaeta e, “e se così fosse, vi chiediamo perché non abbiate ritenuto opportuno informarne tutti i Consiglieri Comunali. La notizia legittima apprensione negli scriventi, che erano in Consiglio Comunale il 6 settembre 2019, quando venne votata la delibera numero 48 avente ad oggetto “Recupero, sistemazione e valorizzazione dell’area ex AVIR -approvazione del progetto preliminare “Polo Culturale Maestri Vetrai” ed adozione di variante urbanistica”, e riteniamo sommessamente che dovrebbe generarne altrettanta nei Consiglieri Comunali – tutti, sia gli attuali sia quelli presenti in Consiglio il 6 settembre 2019 – poiché, se la richiesta di risarcimento danni in oggetto dovesse avere una sua fondatezza ed avesse, dunque, un seguito, ricorrerebbe un eventuale danno erariale del quale potrebbero dover risponddere”.
In occasione di quel voto, l’unanimità fu garantita grazie ad un impegno assunto dall’allora sindaco Mitrano verso il Consigliere Scinicariello e verso tutte le minoranze, dell’epoca e future, “circa il coinvolgimento in tutti gli aspetti che avrebbero riguardato, di lì in avanti, la vicenda Ex Avir. Ecco quanto garantì cinque anni fa il sindaco di Gaeta: le Minoranze saranno assolutamente coinvolte nelle procedure che in questo momento non conosco su quello che è, ma assolutamente saranno… Quindi assolutamente colgo con piacere, colgo il suo sforzo e di questo ovviamente lo voglio ribadire è proprio nell’interesse di tutta la collettività per dare più forza al Consiglio Comunale… Quindi assolutamente mi impegno su questo”.
Per i consiglieri di opposizione “al di là dell’impegno assunto dalla politica, che a Gaeta – ahinoi – sta perdendo ogni significato, vi chiediamo di confermarci la veridicità di quanto appreso dai siti di informazione locale e, in caso di fondatezza di quanto appreso, vi chiediamo di informarne formalmente tutti i Consiglieri Comunali attuali e tutti quelli che componevano il Consiglio Comunale il 6 settembre 2019”.