Formia / Hotel Bajamar, l’imprenditore Roberto Sorrenti mette in vendita la struttura di Santo Janni

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FORMIA – Un albergo che non conosce pace. Quanto sono lontani i tempi in cui la storica famiglia Centola gestiva uno degli alberghi più belli, rinomati e apprezzati di Formia in tutta Italia, l’hotel Bajamar. La struttura dal 4 gennaio è di nuovo sul mercato immobiliare. Lo si evince da uno dei portali più cliccati nel settore, Immobiliare.it, che annuncia come il Bajamar, “bellissimo hotel fronte mare con annessa spiaggia in concessione con 140 ombrelloni con vista sul Golfo di Gaeta”, è in vendita con un prezzo “lanciato” di 9 milioni di euro.

Si tratta di una decisione che ha fatto rumore negli ambienti politici, imprenditoriali ed economici di Formia perché la struttura nell’aprile 2023 era stata acquistata all’asta (al terzo tentativo) per due milioni e 800 mila euro (la perizia iniziale era stata di 6 milioni) da parte della società “Dlt Viaggi” dell’imprenditore Roberto Sorrenti che di fatto non l’ha mai aperto…..

Il Bajamar, con alle spalle 50 anni di onorata attività, ora è sul mercato con numeri davvero importanti che, soltanto qualche anno fa (quando ad esercitare questo mestiere c’erano operatori ed imprenditori di livello e di grande spessore) avrebbero fatto gola a tutti. L’albergo, che si estende su quattro piani con un doppio ingresso, ha una superfice complessiva di 9023 metri quadrati, di cui 5723 metri quadrati a destinazione ricettiva (78 camere) e i rimanenti adibiti a piazzale a ridosso della spiaggia e del mare di Santo Janni.

La vendita dell’albergo è apparsa un altro schiaffo alla storica immagine alberghiera di Formia a dimostrazione che l’ospitalità è qualcosa di serio – sino a prova contraria – sul piano della professionalità. Usciti di scena i componenti della famiglia Centola, la struttura era finita nella disponibilità della curatela fallimentare disponendo la sua gestione temporanea, attraverso la società romana Ibs, ad un bravo ed apprezzato operatore del settore, l’imprenditore termale di Castelforte Paolo Migliorato. La sua società ha gestito il Bajamar in regime di continuità aziendale sino allo scorso autunno quando, formalizzato l’esito dell’asta fallimentare svoltasi lo scorso aprile davanti un notaio di Roma, è stato costretto ad uscire di scena perché alle porte c’era Roberto Sorrenti della Dlt Viaggi.

Che qualcosa non filasse per il verso giusto lo si era capito quando il Bajamar in occasione delle recenti festività di fine anno è rimasto desolatamente chiuso (è stata abortita sul nascere l’idea di organizzare il Veglione di Capodanno) quando la precedente gestione era stata capace di “riempierlo” con un’attenta e apprezzata proposta di destagionalizzare la sua attività tipicamente estiva. Se è vero che due indizi cominciano ad essere una prova ecco la pubblicazione il 4 gennaio 2024 della volontà della Dlt Viaggi di vendere per 9 milioni di euro una struttura acquistata al terzo rilancio per poco più di due milioni e 300 mila euro.

Perché questo “dietro front” di Roberto Sorrenti, da mesi protagonista di una durissima contrapposizione con alcuni rappresentanti delle minoranze di centro sinistra al comune per l’iniziale decisione di chiudere il parcheggio di una struttura, la Multisala cinemotografica del Mare, anch’essa prelevata all’asta nei mesi scorsi ?

L’imprenditore turistico, all’indomani dell’acquisto del Bajamar, aveva convocato i cronisti lanciando propositi lontanti dalla decisione di vendere l’albergo di Santo Janni e che –  con l’assistenza legale dell’avvocato Giovanni Uccella del foro di Santa Maria Capua Vetere – deve aver per certi versi rivisto: “E’ nostra intenzione rilanciare la struttura a livello internazionale, come merita – aveva dichiarato con l’immancabile dose di orgoglio – Credo che questo albergo debba e possa avere la migliore cura e gestione possibili vista la collocazione e la sua lunga storia. Volevo comprarlo e non me lo sarei lasciato sfuggire per nulla al mondo, avrei anche rilanciato se ci fosse stato un altro offerente. Sono certo che rappresenti una delle migliori opportunità di rilancio del territorio“.

Tutti speravano, dunque, che il peggio per il Bajamar fosse alle spalle. La sua originaria proprietaria era fallita nel novembre del 2019, alla fine di un periodo finanziario piuttosto burrascoso. La fase più difficile nell’estate del 2015, quando da un sopralluogo dei vigili del fuoco è emersa la necessità di procedere ad un adeguamento complessivo dei livelli di sicurezza. A gennaio del 2016 era iniziato l’affitto del ramo d’azienda con la Ibs. Dal momento del fallimento la gestione dell’attività, proseguita sino alla fine del 2023, era stata seguita dalla curatela fallimentare e dal Tribunale di Roma. Tutti gli altri incanti esperiti per la vendita del ramo d’azienda erano andati deserti e ciò che aveva fatto sì che il prezzo base scendesse fino alla metà della perizia originaria disposta dal Tribunale.

Nelle more della procedura di alienazione giudiziaria è accaduto anche altro. Ad aprile del 2016 uno dei soci della Bajamar srl aveva presentato un esposto contro una serie di cambi societari. L‘Ibs aveva un contratto novennale per gestire il Bajamar ma, dopo l’acquisto del Bajamar da parte di Sorrenti, ha preferito uscire di scena anzitempo. La vendita iniziata dal 4 gennaio conferma che anche in delicato settore serve ben altro che ottimistiche dichiarazioni agli organi di informazione.