FORMIA – Tutto come previsto. O quasi. E’ saltata martedì pomeriggio la commissione Trasparenza del comune per la mancanza del numero legale da parte della maggioranza di centrodestra. Aveva lo stesso ordine del giorno della seduta del 2 febbraio – “chiarimenti sul parcheggio del Multisala del Mare, chiarimenti del segretario Generale circa l’incompatibilità di un consigliere comunale” con le immancabili varie ed eventuali- quando i consiglieri di maggioranza parlarono di un disguido per aver risposto ad una prima convocazione oraria , le 15.30, quando, alla vigilia, fu rettificata e anticipata alle 14.30. Martedì invece dei consiglieri di maggioranza Ilaria Benocci, Marco Bianchini, Antonio Capraro, Caterina Nocella e Luigi Scarpellino nessuna traccia.
Il presidente della commissione Trasparenza Amato La Mura ha provato a contattarli per capire se attendere o meno e, se molti avevano il telefonino spento, il solo Capraro ha risposto affermando di essere impegnato al lavoro come infermiere all’ospedale Dono Svizzero. Naturalmente i due argomenti riconvocati all’ordine del giorno del giorno erano estramente rischiosi sul piano politico amministrativo: la presunta incompatibilità della consigliera comunale di maggioranza di Forza Italia Tania Forte in rapporto al suo incarico dirigenziale svolto nel Consorzio Industriale del Lazio e la futura disponibilità pubblica del parcheggio della Multisala del Mare dopo il cambio di proprietà in seguito alla vendita davanti al Tribunale fallimentare di Velletri a favore della società formiana “Robytour srl”.
Formalmente la commissione Trasparenza non si è svolta per la mancanza del numero legale ma il presidente La Mura ha preteso che, nonostante la seconda assenza della maggioranza, intervenissero, dopo essere stati convocati, la segretaria comunale e responsabile dell’anti corruzione dell’ente Marina Saccoccia ed il dirigente del settore urbanistica Pietro D’Angelo. Entrambi hanno risposto alle domande dei consiglieri comunali di maggioranza e la stessa segretaria Saccoccia ha risposto tranquillamente sulla presunta incompatibilità della consigliera comunale Forte anticipando come non sia conclusa l’istruttoria che sta caratterizzando il procedimento avviato dall’Anac.
Trascorrevano un paio di ore e, poco più che iniziasse un consiglio comunale chiesto dalle minoranze su questioni come il riordino del water tra Molo Azzurra e Molo Vespucci, il futuro di ponte Tallini come una pista ciclopedonale e la realizzazione di una rotatoria nella zona sottostante nei pressi di Molo Azzurra, il presidente La Mura riceveva una durissima lettera inviatagli dal sindaco Gianluca Taddeo. Il primo cittadino provava a giustificare l’assenza della sua maggioranza nella seduta del pomeriggio gettando ulteriore benzina su un fuoco che potrebbe trasformarsi in un incendio dopo che la segretaria Saccoccia è stata denunciata penalmente, insieme al suo legale, dal capogruppo Imma Arnone dopo aver ricevuto una diffida a pronunciarsi sul suo conto.
“Rilevo che entrambi gli argomenti posti all’ordine del giorno sono stati formulati in modo assolutamente generico – ha esordito seccato il Sindaco di Formia – tali da non consentire ai partecipanti la possibilità di intervenire in commissione con adeguata preparazione supporto documentale sugli argomenti”. Nel secondo capoverso Taddeo ha accusato il suo sfidante a sindaco di presiedere una sorta di santa inquisizione: “La modalità di formulazione dell’ordine del giorno, non supportato da documentazione come invece è prescritto dal regolamento comunale, sembra quasi trasformare l’operato di una commissione consiliare permanente in commissione di indagine e di inchiesta generale, facendo perdere alla stessa quel ruolo propositivo e di fattivo supporto”.
Per quanto riguarda i chiarimenti che dovrebbero essere chiesti al Segretario sulla incompatibilità di “un consigliere comunale” a dire del sindaco “sarebbe stato necessario che si indicasse qualche riferimento, così da far comprendere a quale consigliere ci si intenda riferire, essendo state peraltro sollevate ipotesi di incompatibilità per due Consiglieri comunali (Tania Forte e l’ex sindaco Paola Villa dopo la ….presentazione di un esposto anonimo). Se invece la Tua convocazione si riferiva alla posizione di un ulteriore Consigliere, questo purtroppo non emerge dall’ordine del giorno”. Il capo dell’amministrazione formiana ha confermato nella lettera a La Mura quanto riferitogli nei lavori informali della commissione Trasparrenza dalla segretaria Saccoccia….C’è ancora un’istruttoria in corso da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Pertanto, a garanzia di riservatezza e rispetto istituzionale, è opportuno soprassedere ed attendere la chiusura del procedimento il cui esito sarà comunicato alla commissione”.
E se anche sulla presunta incompatibilità del consigliere Paola Villa – colpevole di non aver pagato un danno erariale di poco più di 2100 euro quando l’interessata sostiene di non aver ricevuto dal febbraio 2023 alcuna richiesta a tal riguardo dallo stesso comune di Formia – “risulta invece che nella conferenza dei capigruppo del giorno 16 febbraio scorso sarebbero stati chiesti approfondimenti”, per il sindaco Taddeo “anche in questo caso è doveroso attendere gli esiti. Per ragioni di correttezza è doveroso consentire a chi sta portando avanti verifiche e valutazioni tecniche, di lavorare nella massima serenità e senza interferenze”.
Insomma c’è un tentativo di mettere sullo stesso piano le presunte incompatibilità delle consiglieri comunali Tania Forte e Paola Villa? Il presidente Amato La Mura – secondo quanto hanno raccontato alcuni testimoni – avrebbe fatto fatica a trattenere una risata amara quando nell’ultima parte della lettera il sindaco Taddeo, “in virtù dei rapporti di amicizia e stima che ci legano e del sano confronto che abbiamo”, auspica che per le prossime convocazioni Tu voglia anche confrontarti con me, al solo fine di rendere maggiormente proficuo lo svolgimento delle attività”.
Insomma l’ordine del giorno della commissione trasparenza, che per statuto è presieduta da un rappresentante della minoranza, deve essere concordato con il “controllato”. Non si è fatta attendere la replica del dottor La Mura che ha preannunciato mercoledì di una lettera al Prefetto di Latina Maurizio Falco: “Caro Sindaco, la covocazione della commissione trasparenza odierna altro non era che la riconvocazione di quella andata dispersa per mancanza di numero legale da parte dei Consiglieri di maggioranza. Mai sotto la mia presidenza, la commissione è stata usata come una commissione d’inchiesta. Le carte non sono mai pervenute e pertanto non sono state potute mettere a disposizione. Per sopperire a tale disagio sono sempre stati chiamati in audizione i Dirigenti competenti e la stessa segretaria Saccoccia. Purtroppo – ha aggiunto – è diventata abitudine consolidata disertare questa commissione quando gli argomenti non sono graditi. La commissione è, invece, a tutela e garanzia della democrazia e pertanto – ha concluso La Mura – mi riservo di inviare le note al Prefetto per chiedere se ho commesso errori come lei dice o se invece siamo di fronte ad altre cose”.