FORMIA – Le aspettative non sono andate deluse con un finale che, sfiorando la provocazione, ha lasciato interdetta la platea della gremita sala consiliare Ribaud del palazzo municipale: “Ma siamo sicuri che il 16 marzo 1978 sia stato sequestrato da un commando delle Brigate Rosse in via Fani a Roma? Non è che lo statista e presidente della Democrazia Cristiana sia stato prelevato nella chiesa di Santa Chiara dove si fermava a pregare la mattina prima degli suoi impegni parlamentari e politici? E la strage della sua scorta sia stata una tragica messinscena per eliminare un uomo politico che dopo trent’anni voleva superare Yalta?”.
Questi sono stati alcuni degli interrogativi rilanciati da Mauro Biolcati nel corso dell’intricante presentazione del suo ultimo libro, il quarto, “I conti con il passato”, avvenuta sabato presso l’affollata aula consiliare del comune di Formia nel giorno del 46° anniversario della strage dei cinque uomini della scorta e del rapimento di Aldo Moro. Biolcati ha definito il suo libro un romanzo giallo-storico avvincente che – come detto – tentata di riaprire inquietanti scenari di quella tragica fase della storia d’Italia. Biolcati ha impreziosito una bella e riuscita iniziativa letteraria di due imprenditori cittadini, Aldo ed Emilio Veneziano, che con il nascente Consorzio turistico di Formia hanno centrato in un paio di ore un duplice obiettivo: commemorare lo statista e parlamentare democristiano a 46 anni dalla sua tragica scomparsa e di quella dei cinque agenti della sua scorta e inaugurare un progetto (“in cui fortemente crediamo” – hanno detto i due Veneziano) attraverso il quale organizzare e svolgere iniziative letterarie come quella con Biolcati ospite per promuovere sul piano turistico la città ed il comprensorio del sud pontino.
Che le premesse ci siano tutte l’hanno evidenziato gli interventi, oltre a quelli dei due imprenditori promotori dell’iniziativa, del vice sindaco e assessore al turismo del comune di Formia Giovanni Valerio, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese ed il neo presidente del Consorzio Turistico Giuseppe Ferraro che, al termine dell’evento, ha consegnato a Biolcati una targa ricordo sottolineando l’avvio di un rapporto di collaborazione che, alla luce dell’argomento trattato, potrebbe avere una continuità. L’autore ha annunciato di essere interessato ad approfondire altri aspetti oscuri legati alla strage di via Fani utilizzando il genere noir perché, “nonostante siano trascorsi 46 anni, il rischio di subire querele temerarie è sempre dietro l’angolo.”
“I conti con il passato” pone – come detto – un interrogativo: ma Aldo Moro è stato veramente sequestrato da un commando brigatista in via Fani? Biolcati è molto dubbioso su questa ricostruzione per due ordini di motivoi. Lo statista pugliese in una delle lettere inviate all”adorata Noretta”, la moglie, scriveva di essere stato “prelevato” e non sequestrato. Le varie inchieste della Procura e le conclusioni di tre commissioni parlamentari hanno stabilito come in via Fani siano stati refertati 94 colpi sparati da armi pesanti che, utilizzate in poligoni militari in Sardegna, “erano difficili da imbracciare”. E possibile che, nonostante le contrastanti ricostruzioni balistiche in base alle dichiarazioni dei terroristi impegnati in via Fani, Aldo Moro non sia rimasto ferito e subito un graffio durante l’eccidio della sua scorta?
Biolcati ha annunciato di dare un seguito all’attività di indagine svolta ne “ I conti con il passato” dal commissario e neo vice questore Lupis che, a margine di un inspiegabile incidente mortale, riuscità a trovare documenti riservati che lo costringeranno ad indagare sul caso Moro. Verranno coinvolti i servizi segreti dello Stato alle più alte sfere, acquisendo informazioni su una particolare struttura denominata l’Anello, e i servizi del Vaticano noti come l’”Entità”. Tutta la documentazione che Lupis riuscirà a recuperare lo porterà a rileggere molti accadimenti degli anni di Piombo. Molti tenteranno di depistare o insabbiare le indagini, altri tenteranno di ostacolare il lavoro di Lupis e dei suoi uomini, del magistrato Petro e del questore. In tutti i modi. E il libro di Biolcati presentato a Formia termina non a caso con un interrogativo tipico di quel caso: riuscirà Bob Lupis a terminare le indagini e a portare alla luce tutto ciò che ha scoperto?
La presentazione del volume è stata arricchita anche dal l’intervento del professore ed ex dirigente scolastico Michele Graziosetto che, in qualità di presidente del centro studi Minturnae- Università del Golfo Formia-Gaeta-Minturno-Centro, ha ripercorso la figura e l’opera di Aldo Moro sul piano culturale, politico e accademico sottolineando come sin dalla metà degli anni cinquanta il suo disegno per un’Italia libera e più giusta sia stato avversata dalla stessa politica di cui era considerato una delle espressioni più autorevoli. Ma Aldo Moro è stato ucciso per frenare la realizzazione del compromesso storico che unisse la tradizione cattolica democratica con quella comunista? Biolcati ha portato al dibattito un altro elemento di discussione e di riflessione: “Io non sono proprio convinto che sia stata questa la causa di questa tragedia tutta italiana – ha concluso Biolcati – Sullo sfondo c’erano invece diversità di vedute su politiche economiche-monetarie e sulla gestione della commercializzazione del petrolio che, allora come oggi, regola il mondo occidentale”.
Soddisfatti per l’esito dell’evento letterario Aldo ed Emilio Veneziano: “Aldo Moro è stato un insuperabile esempio di testimonianza di profondo impegno politico, civile ed istituzionale. La sua tragedia e quella legata all’eccidio della sua scorta è una ferita non ancora riemarginata – hanno concluso – Siamo contenti della risposta fornita dalla città che può essere promossa sul piano turistico anche attraverso queste iniziative culturali e letterarie a cui crediamo molto”.