TERRACINA / SONNINO – Sabato 23 marzo, in località Camposoriano, al confine tra i Comuni di Terracina e Sonnino, alla presenza di un folto pubblico e delle autorità e rappresentanti delle Forze dell’Ordine, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Sentiero Natutra “La Cattedrale di Camposoriano” realizzato dall’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Erano presenti, oltre al Commissario straordinario dell’Ente Giuseppe Incocciati e al Direttore Lucio De Filippis, i Sindaci di Terracina Francesco Giannetti e di Sonnino Gianni Carroccia, gli Europarlamentari Matteo Adinolfi e Nicola Procaccini. Il sentiero, che si snoda per la lunghezza di circa 400 metri in un affascinante scenario dominato da spettacolari rocce carsiche, è corredato da numerose stazioni didattico-informative ed è stato appositamente studiato per guidare i visitatori nella conoscenza delle caratteristiche dell’area, che, oltre
ai maestosi spuntoni rocciosi, presenta in più punti grotte, cunicoli e inghiottitoi di notevole interesse scientifico.
Nel progettare il sentiero il personale tecnico dell’Ente Parco ha rivolto una particolare attenzione alle esigenze delle persone affette da problemi motori o deficit visivi: il tracciato è in terreno battuto e comporta dislivelli minimi, un corrimano costeggia l’intero percorso, e i più importanti dati relativi al sito sono stati resi accessibili con il sussidio di audiodescrizioni e di pannelli e cassetti tattili provvisti di scritte in Braille. Più in generale, si è inteso offrire a tutti, con punti sosta e un’ampia area picnic, la possibilità di sperimentare il piacere dell’immersione in un ambiente naturale tuttora integro. A disposizione dei visitatori vi è inoltre un opuscolo, ricco di dettagli e di illustrazioni, che ricostruisce la storia geologica del luogo, ricorda gli sforzi sostenuti per assicurarne la tutela e garantirne l’integrità, informa sulla flora e sulla fauna che esso ospita.
La scelta della localizzazione dell’intervento è stata finalizzata, inoltre, a riqualificare l’area dell’ex cava di Camposoriano, inglobando all’interno del percorso ad anello la “cicatrice” lasciata dall’attività estrattiva, sì da trasformare tale spazio in una testimonianza del passato – monito a un uso più consapevole delle risorse minerarie – e, al tempo stesso, in un luogo di incontro e di iniziative educative.
Nel corso della cerimonia il Direttore del Parco, il dott. De Filippis ha voluto ufficialmente ringraziare, oltre a tutte e tutti i suoi colleghi, chi, in anni difficili, si è battuto a favore dell’area, consegnando due targhe speciali rispettivamente all’ing. Gabriele Panizzi, sotto la cui Presidenza la Regione Lazio ha istituito il Monumento Naturale di Camposoriano, e che con grande sensibilità, lungimiranza e impegno ha contribuito in maniera decisiva al recupero, alla tutela e alla valorizzazione del sito, e al sig. Guglielmo Sacchetti, protagonista con tutta la sua famiglia, di una costante e strenua azione di contrasto alle attività estrattive che alteravano la fisionomia del luogo e minacciavano di comprometterne il delicato equilibrio biologico.
Nel presentare il Sentiero, il dott. De Filippis ha informato il pubblico di un’ulteriore iniziativa tesa a valorizzare il sito: il progetto di un Museo del territorio che sarà punto di raccordo per la tutela e per la fruizione escursionistica dell’area e centro di informazione didattico-scientifica su Camposoriano e sulle altre zone di interesse geologico e paleontologico della Regione Lazio. Un incarico di consulenza per l’elaborazione del progetto è stato già affidato a uno studio specializzato in percorsi e laboratori didattici e allestimenti museali riguardanti l’ambiente e la natura, che affiancherà il personale dell’Ente Parco.
All’interno della struttura, oltre a un angolo lettura e ascolto e a un’area proiezioni, sono previste esposizioni e ricostruzioni dedicate al fenomeno carsico e ai cambiamenti della natura, alle rudiste, alle metamorfosi degli esseri viventi, al paesaggio che muta con l’uomo; una zona sarà riservata alla documentazione della presenza dei dinosauri nel Lazio, con un focus speciale sulle impronte di Struthiomimus rinvenute a Camposoriano; un’altra zona ospiterà una mostra sulla flora del Cretacico e i “fossili vegetali viventi”. All’esterno del museo troveranno collocazione un’area di fruizione e di didattica, una sagoma del dinosauro abbinata al masso con le sue impronte fossili già sistemato.
Dai vari interventi è emerso unanime il riconoscimento dell’importanza del nuovo sentiero, che consentirà ai cittadini di ‘vivere’ in modo partecipato il territorio, favorendo quel contatto con la natura che è il modo più immediato ed efficace di attivare e rinvigorire il senso di responsabilità individuale e collettivo verso l’ambiente. Allo stesso modo, notevole apprezzamento e vivo interesse ha suscitato l’illustrazione del progetto, già in fieri, del Museo del territorio. Nel pomeriggio, a favorire una prima presa di contatto con le novità del luogo, si sono svolte varie attività, alle quali hanno dato un fattivo e professionale contributo le associazioni locali “Svalvolati Into The Wild”, “Associazione Brigante Antonio Gasbarrone”, “Associazione Terracina Network Trails”: visite guidate, brevi escursioni, orienteering, laboratori e attività per bambini, performance artistico-musicali (“La Scatola del Vento”).
“Rivolgo il mio più sincero e caloroso ringraziamento alle donne e agli uomini dell’Ente Parco che mi onoro di rappresentare, per l’intenso e proficuo lavoro svolto – ha dichiarato il Commissario Giuseppe Incocciati. Il Sentiero Natura è una dimostrazione concreta dell’impegno dell’Ente per avvicinare la nostra comunità e i visitatori esterni alle bellezze della natura di cui il nostro territorio è ricco. Il nuovo sentiero agevola appunto la fruizione di un sito finora scarsamente valorizzato. Accade talora che luoghi di straordinario interesse naturalistico rimangano ai margini dei grandi flussi turistici proprio per la loro perifericità o difficoltà di accesso derivanti dalle caratteristiche geomorfologiche o dalla carenza di percorsi facilmente agibili”.
Ed ancora: “Il discorso è complesso e investe in primo luogo quegli Enti che hanno competenza sulla realizzazione di adeguate infrastrutture viarie: Comuni, Province, Regione. È a questi Enti che spetta pianificare e realizzare l’assetto viario. L’Ente
Parco agisce nell’ambito dei limiti che la legislazione vigente ha fissato per i suoi interventi sul territorio: non può “aprire” strade. Può invece creare un sentiero, assumendosene la cura e la manutenzione e facilitandone la percorribilità. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto per
Camposoriano e stiamo facendo in altre aree del Parco attraverso uno specifico progetto in fase di ultimazione, sull’intera rete sentieristica, perché tutti possano godere in condizioni di assoluta sicurezza del ristoro psico-fisico e magari anche del piacere della scoperta che determinati luoghi – Camposoriano è certamente tra questi – sono in grado di offrire”.