LATINA – Il progetto di presentazione della candidatura di Latina a capitale della cultura, denominato “Latina Bonum Facere”, ha suscitato un dibattito acceso dopo che sono emersi i dettagli delle spese sostenute dal Comune di Latina. Nella seduta della commissione Trasparenza, convocata su richiesta della consigliera del Pd Daniela Fiore, è stato rivelato che il costo complessivo del progetto, incluso il dossier e la preparazione all’audizione finale, ha raggiunto la cifra di 63.400 euro.
La richiesta di convocazione della commissione era motivata dalla necessità di comprendere se l’investimento fatto fosse adeguato a supportare la candidatura di Latina rispetto alle aspettative della città. Tuttavia, nonostante gli sforzi, non è stato possibile ottenere tutti i chiarimenti necessari durante la seduta, e si è deciso di affrontare nuovamente il tema in un’altra occasione.
Riguardo alle spese, è emerso che una parte consistente del budget è stata destinata alla realizzazione del dossier, affidato alla società Pg&W srl, per un importo di 39.000 euro. Questo comprendeva la definizione della missione, la creazione di un modello di governance e la strategia di comunicazione. Successivamente, sono stati aggiunti altri 24.400 euro per affrontare la fase delle audizioni dopo che Latina è stata selezionata tra le dieci finaliste.
Le spese aggiuntive hanno riguardato principalmente attività legate al dossier, incontri con istituti culturali e partner, l’organizzazione di eventi nazionali a Latina e la preparazione di supporti per l’audizione, compresi i contenuti per i discorsi del sindaco, dell’assessore alla Cultura e della coordinatrice del progetto.
È emerso che la scelta del partner per la realizzazione del progetto è stata effettuata tramite affidamento diretto, motivata da un gemellaggio tra l’Ordine degli Architetti di Latina e Verona. Tuttavia, per comprendere appieno le spese relative al video realizzato e alla cartellonistica, sarà necessario convocare un’altra seduta.
La mancanza di una rendicontazione chiara e completa delle spese, unita alla scarsa condivisione del progetto da parte delle varie articolazioni del territorio, sia associative che istituzionali, solleva dubbi sulla validità del progetto stesso. Nonostante l’investimento significativo, non sono emersi segnali di un impatto tangibile sul panorama culturale della città.
La presidente della commissione Trasparenza, Floriana Coletta, ha espresso la necessità di un ulteriore lavoro di coordinamento delle risorse impiegate e ha annunciato l’intenzione di convocare una nuova commissione per affrontare nuovamente la questione.
In conclusione, sebbene il costo dell’impresa “Capitale della Cultura” possa sembrare un aspetto marginale, è fondamentale che il dossier presentato venga effettivamente tradotto in azioni concrete per apportare cambiamenti significativi alla città. Al momento, però, sembrano mancare i presupposti per un’effettiva realizzazione di questo obiettivo.