ITRI – Il commissariamento del comune di Itri, il terzo in soli nove anni, è la conferma che l’ultima stagione amministrativa è stata una delle “peggiori che si ricordano”. L’ex sindaco Antonio Fargiorgio non ha avuto peli sulla lingua nel tracciare una simbolica linea che, sintetizzata dalla nomina del Vice Prefetto Antonietta Lonigro, ha inaugurato di fatto una campagna elettorale che terminerà soltanto nella tarda primavera del 2025 con il voto amministrativo anticipato. L’avvocato Fargiorgio non vuole passare per Cassadra ma la mancata approvazione del bilancio di previsione 2024 e le dimissioni del sindaco Giovanni Agresti sono state soltanto la cartina di tornasole di “un’amministrazione consumatasi, implosa a seguito di conflitti interni che erano stati da subito evidenti, sin dall’indomani dell’elezione dell’ex sindaco cui vanno comunque e sempre gli auguri di una pronta e piena ripresa”.
Fargiorgio nella drammatica seduta consiliare del 25 marzo aveva rimarcato l’”inaffidabilità” politica di una maggioranza (Fratelli d’Italia-Forza Italia e Lega) che si “era proposta alla cittadinanza di far ripartire Itri, addirittura di rivoltarla ed imprimerle un deciso senso di modernità ed uno spirito europeo. Ha finito poi con l’insabbiarsi nelle paludi del peggior modo di intendere e fare politica. Più che ripartire, ha fatto retromarcia ed ha restituito un’immagine di Itri che ha rimandato la mente alle vecchie logiche e dinamiche di spartizione. Perciò, nell’assise, non ho esitato a dire che la fotografia, l’immagine che ci hanno restituito di Itri è proprio quella che, candidandoci contro quel tipo di coalizione, noi volevamo fermamente e convintamente combattere”.
Il giudizio politico dell’ex sindaco è spietato nei confronti dell’ultima maggioraza di governo che “ha lasciato sul tavolo, irrisolti, una serie di problemi, che non ha mai avuto davvero la cura e la premura di affrontare. Su tutti, mi viene da pensare alla problematica dei pozzi privati, per la quale, come gruppo consiliare, abbiamo invocato la riapertura di tavoli tecnici, scrivendo sia al Comune che alla Regione, senza mai tuttavia aver alcun tipo di riscontro, nonostante le rassicurazioni che pure ci venivano date. E così si perpetua una vicenda che, nell’interesse di tutti, dovrebbe invece trovare una definitiva e pubblicistica soluzione e che speriamo abbia ora un’accelerazione in tal senso, anche a seguito del rigetto da parte del Tar di Latina dell’ultimo ricorso proposto contro un’ordinanza a mia firma (la numero 2 del 2020), quale allora Sindaco pro-tempore”.
Insomma i tanti auspicati “venti di cambiamento non hanno cominciato a soffiare – ha aggiunto il capogruppo uscente della lista di opposizione “Itri Facciamo Futuro” – Nessuna opera pubblica è iniziata e la maggioranza ha soltanto eseguito opere concepite e finanziate dalla mia amministrazione (intervento sulla Itri-Sperlonga) senza peraltro mai portarle a termine, anch’esse volute e finanziate dalla stessa precedente Amministrazione, (la videosorveglianza, la pubblica illuminazione nel centro storico, le prime misure di mitigazione del rischio idrogeologico, con circa due milioni di finanziamento non ancora utilizzati interamen).” . Per l’ex sindaco la coalizione di governo uscita vittoriosa dalle urne del 3 e 4 ottobre 2021 “non si è rivelata assolutamente capace di guidare Itri, di percepire gli umori della gente, di comprenderne e risolverne i problemi. Si è rivelata troppo intenta a pensare ai propri interessi, magari soddisfatti grazie a concorsi e progressioni interne, che pensavamo potessero suscitare oltre al nostro sdegno anche quello di chi, invece, ha preferito mantenersi la poltrona (comoda e ben remunerata) di amministratore locale, così bendandosi gli occhi dinanzi a certe operazioni, lecite sotto il profilo giuridico, ma inopportune e riprovevoli sotto il profilo politico, etico e morale. Ma tant’è.”
Il commissariamento durerà 14-15 mesi e l’ex sindaco è convinto che si poteva fare del meglio se nel luglio 2023 “l’ex maggioranza ci avesse dato ascolto per ridare la parola agli elettori, titolari di quella sovranità popolare, che costituisce il cardine fondamentale della nostra Costituzione. Si sarebbe potuto votare a giugno 2024, unitamente alle Europee. Nell’occasione, siamo stati però additati come irresponsabili, perché sostanzialmente avremmo determinato la venuta ad Itri, per la terza volta in nove anni, di un Commissario Prefettizio. Ora, invece, saremo chiamati a votare a giugno 2025 (salvo variazioni) e l’arrivo del Commissario non è stato scongiurato da quella poco ortodossa operazione politica estiva, su cui ci siamo espressi in maniera chiara ed inequivocabile a suo tempo e sulla quale non intendiamo qui ritornare”.
La lista “Itri Facciamo Futuro” chiede di attribuirsi “una coerenza ed una linearità di condotta che ci ha contraddistinti in due anni e mezzo di opposizione dura ma corretta, sempre pronta a dare voce ai cittadini, rifiutando compromessi, che non ci appartenevano ed appartengono nel modo più assoluto – ha concluso l’avvocato Fargiorgio – In fondo, abbiamo avuto ragione noi. Itri meritava ben altra squadra di governo”.