Ulivi tagliati con la motosega a Monte San Biagio: si tratta di un atto di intimidazione

Cronaca Monte San Biagio

MONTE SAN BIAGIO – Un gesto crudele ha scosso la tranquillità del guardiaparco di Monte San Biagio, un custode dedicato al Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi da oltre due decenni. Il 27 aprile, il guardiaparco, un uomo di 65 anni, ha fatto una scoperta sconcertante sul terreno dove coltiva gli ulivi: una vera e propria strage causata da una motosega.

Il cuore si stringe nel constatare che ben 22 ulivi, insieme ad alcuni alberi di leccio e noce, sono stati brutalmente abbattuti. Questo non è stato solo un attacco alla proprietà privata del guardiaparco, ma un chiaro segno di intimidazione e ritorsione nei confronti di chi svolge un ruolo vitale nella tutela dell’ambiente.

Il motivo dietro questo vile atto rimane avvolto nel mistero, anche se le indagini iniziali indicano che potrebbe essere collegato alle azioni di controllo del guardiaparco. Quest’uomo – che non ha mancato di sporgere denuncia ai carabinieri di Monte San Biagio – ha lavorato instancabilmente per sanzionare coloro che violano le regole del parco: pastori che portano il bestiame sulle terre protette e cacciatori senza licenza. Le multe inflitte, anche se di modesta entità, potrebbero aver scatenato la vendetta di qualche individuo senza scrupoli.

La comunità e la dirigenza del parco regionale sono rimaste scioccate e indignate di fronte a questo atto vandalico. Oltre a essere una perdita economica per il guardiaparco, la distruzione degli alberi rappresenta un danno irreparabile per l’ecosistema locale e per la bellezza naturale del territorio.

Ora, più che mai, è essenziale che le autorità competenti prendano seriamente questa questione. Non solo per garantire la sicurezza del guardiaparco e della sua famiglia, ma anche per far rispettare la legge e preservare il patrimonio naturale che tutti noi dovremmo proteggere.

In un momento in cui la consapevolezza ambientale è cruciale, atti di violenza come questo non devono essere sottovalutati o ignorati. Speriamo che giustizia sia fatta e che si possa ristabilire la fiducia nel lavoro dei guardiani del nostro prezioso ambiente naturale.