CISTERNA – Un ictus ischemico ed una sindrome ischemica con emiparesi dell’intero lato destro del corpo e successivamente una sindrome depressiva-reattiva. Sono le patologie che un anziano di 82 anni di Cisterna asserisce di aver contratto dopo la somministrazione della prima e della seconda dose del vaccino anti Covid 19 che, prodotta dalla Pfizer/BioNTech, gli sono state somministrate il 31 marzo 2021 presso la Casa della Salute di Aprilia e, un mese dopo, il 26 aprile di tre anni fa presso il Centro vaccinale dell’Icot di Latina.
A metterlo per iscritto è il legale dell’uomo, l’avvocato Renato Mattarelli, che ora ha promosso un contenzioso, di natura risarcitoria, con l’Agenzia italiana del farmaco, il Ministero della salute, l’Asl di Latina e lo stessa casa farmaceutica. L’uomo di Cisterna dichiara di essere ora costretto, dopo le diverse patologiche neurologiche di cui è stato vittima, ad “un regime di quotidiane cautele e rinunce” che incidono sul normale svolgimento della sua vita quotidiana.
L’azione risarcitoria è stata promossa – scrive l’avvocato Mattarelli nella lettera di avvio del procedimento- da un’”omessa vigilanza, da raccomandazioni vaccinali improprie, da una mancata informazione ed invalidità del consenso, dall’importazione e commercializzazione del vaccino, dall’incompleta ed insussistente raccolta anamnestica in sede vaccinale, dalla mancata differenziazione ed appropriatezza vaccinale per fasce di età e, ancora, dall’arruolamento obbligatorio della popolazione sottoposta al trattamento vaccinale nell’interesse della collettività a discapito della propria salute” .
Sempre secondo la versione dell’avvocato Mattarelli il contenzioso ha una logica perché – a suo dire – è evidente “il nesso causale tra le somministrazioni vaccinali l’evento dannoso occorso” all’82enne di Cisterna “perché “ricompreso tra gli eventi avversi al vaccino conosciuti ed indicati da Case farmaceutiche produttrici ed Autorità sanitarie nazionali ed internazionali”.