GAETA – Prima che lasci gli uffici del palazzo del governo di Latina e assuma il prestigioso incaricato al Viminale di commissario di governo nella lotta contro il caporalato il Prefetto Maurizio Falco esca allo scoperto e aiuti, se ce ne fosse bisogno, il comune di Gaeta ad uscire dal labirinto procedurale in cui si è cacciato dopo la mancata approvazione entro il 30 aprile del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. E’ la richiesta che i consiglieri comunali di minoranza Francesco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano hanno inviato al Prefetto di Latina e, per conoscenza al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi per fare chiarezza su quanto prevede la normativa rispetto alle decisioni che sta assumendo il comune di Gaeta – il presidente del consiglio Davide Speringo ha convocato la seduta per l’approvazione del rendiconto per il 20 giugno – rispetto alle stesse prescrizioni della Prefettura.
De Angelis e Scinicariello, presidente e componente della commissione Trasparenza del comune, hanno fatto sapere nella lettera al Prefetto Falco di voler chiedere la convocazione di quest’organismo ma aspettano di capire il pensiero della stessa Prefettura: a dire dei tre esponenti di minoranza il consiglio sul rendiconto andava svolto al massimo entro il 3 giugno dopo che la diffida ad adempiere entro 20 giorni era diventata operativa dal 13 maggio scorso. Chi ha ragione il presidente Speringo o il massimo rappresentante dello Stato che aveva invitato il consiglio comunale di Gaeta ad approvare (e non essere convocato) il rendiconto entro 20 giorni.
I consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano hanno scritto questa lettera espressamente per avere chiarimenti dalla Prefettura per “consentire a tutti i Consiglieri Comunali che la partecipazione alla seduta (del 20 giugno) avvenga nel rispetto dei termini di legge”!. La stessa Prefettura è stata sollecitata a dare riscontro ad una analoga lettera ricevuta dalle minoranze lo scorso 30 maggio “con particolare riferimento alla legittimità dei termini, tardivi, dell’approvazione del Rendiconto di Gestione 2023”. E l’obiettivo che chiedono di perseguire le minoranze dei centro sinistra al comune di Gaeta è che “l’intero Consiglio Comunale assuma decisioni in conformità alla vigente normativa in materia e nel pieno rispetto delle statuizioni Prefettizie”.
Per il presidente della commissione Controllo e Garanzia del comune di Gaeta, De Angelis, i termini della diffida del Prefetto Falco sono scaduti il 2 giugno ed entro quella data non è stato convocato il consiglio comunale di Gaeta che, in considerazione del contenuto e della forma della diffida del 13 maggio, sarebbe meritevole di scioglimento anticipato. La giurisprudenza amministrativa a tal riguardo non è univoca e la maggioranza di centro destra al comune di Gaeta ostenta tranquillità perché il termine della diffida del Falco, alla luce di alcune sentenze del Tar, non sarebbe perentorio i quanto i 20 giorni – secondo la versione del consiglio d’aula Speringo – scadrebbero entro il termine, il 20 giugno 2024, dalla data di convocazione del consiglio comunale di Gaeta.
Il presidente De Angelis ricorda che il Ministero degli Interni ha espresso un parere “chiaro” in base al quale il consiglio comunale deve approvare il rendiconto (o il bilancio di previsione) entro 20 giorni dalla notifica della diffida Prefettizia e di recente una sentenza del Tar Campania ha sciolto il consiglio di un comune del napoletano per aver approvato il rendiconto fuori tempo massimo. Questione di sensibilità e di rispetto normativo.