FORMIA – Presto il varo di un progetto complessivo di Restauro Ambientale marino del Golfo di Gaeta. Si tratta di un intervento impegnativo sul piano economico-finanziario e normativo che può realizzare soltanto la Regione Lazio. E’ la richiesta che campeggia in una lunga petizione che il Consorzio Turistico “Città di Formia” e l’associazione “Golfo Vivo” hanno illustrato mercoledì pomeriggio nel corso di una conferenza stampa dopo aver ottenuto l’adesione, tra gli altri, dei comuni di Formia, Gaeta, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, dalla Provincia di Latina, degli enti Parco “Riviera di Ulisse” e degli Aurunci, dalle scuole medie e superiori del territorio e da circa 50 associazioni.
Al primo punto della richiesta campeggia il risanamento dell’ecosistema marino del Golfo che preveda la pianificazione dello spazio marittimo (MSP), il ripopolamento ittico naturale, la pulizia/risanamento dei fondali in particolare nelle zone dove maggiore è stata la perdita di biodiversità negli ultimi 60 anni.
Il Consorzio turistico Città di Formia e “Golfo Vivo” ipotizzano che a coordinare lo svolgimento di questo piano Marshall di natura ambientale ci sia bisogno di un’adeguata “cabina di regia” in loco, secondo le ultime direttive Nazionali “Strategia per la Biodiversità 2030” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la proposta di regolamento Europeo per “Nature Restoration Law” approvato dal Consiglio e dal Parlamento Europeo il 22 novembre 2023, in riferimento ai Fondi Europei FEAMPA per “Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca” e al progetto Strong Sea Life.
Al secondo punto della petizione inviata alla Regione campeggia l’istanza di “dare piena attuazione al più presto a quanto previsto dalla Regione Lazio con la deliberazione di Giunta regionale numero 116 del 19 febbraio 2010 che dichiarava il Golfo di Gaeta “Area sensibile” del Golfo di Gaeta.
Gli operatori aderenti al consorzio turistico di Formia e “Golfo Vivo” hanno proposto, altresì, di istituire al più presto delle opportune aree marine protette “per preservare la poca biodiversità marina ancora presente, aree da integrare nel progetto complessivo di Restauro Ambientale e di pianificazione dello spazio marittimo (MPS)”. Necessaria poi la creazione delle aree protette di interconnessione ecologica nelle zone marine attigue alle ZSC terrestri costiere già inserite nella Rete Natura 2000, con riferimento anche alle zone marine attigue al Parco Riviera di Ulisse.
E, infine, “più a lungo termine, quando il Progetto complessivo di Restauro Ambientale e di pianificazione dello spazio marittimo (MPS), avrà raggiunto i risultati attesi per il ripristino della biodiversità della zona interessata” sarà necessario istituire “delle opportune Zone Speciali di Conservazione, in aggiunta a quelle già esistenti, in cui saranno applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento degli habitat naturali e delle specie per cui il sito è stato designato”.
La petizione ha una futuribile competenza per il territorio costiero e marino di pertinenza dei Comuni di Minturno, Formia, Gaeta, Itri e Sperlonga ma non esclude che vengano coinvolti da subito anche i comuni limitrofi di Fondi, Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano “che sono parte integrante del territorio drenante che confluisce nel Golfo”.