VENTOTENE – E’ terminata con un intervento davvero cult e di altissimo livello culturale ed accademico la sesta edizione della Summer School e della conferenza internazionale di Ventotene. Ha ricevuto un’autentica stroncatura il disegno di legge sull’autonomia differenziata in corso di discussione e di approvazione alla Camerata l’intervento il presidente dello Svimez Adriano Giannola nella sua Lectio Magistralis a Ventotene. A suo dire l’autonomia differenziata non crea sviluppo e indebolisce il paese. La proposta di legge del Ministro Calderoli favorisce un “declino estrattivo” del Mezzogiorno, l’”aumento del divario tra il Nord e il Sud dell’Italia” ed l’“eutanasia della questione meridionale”.
“Si tratta di un divario – ha proseguito Giannola – non soltanto limitato al profilo economico, ma legato anche al calo demografico dovuto, in gran parte, a fenomeni migratori verso le Regioni in grado di offrire più servizi essenziali e maggiori prospettive di realizzazione lavorativa. L’Italia, ‘grande malato d’Europa’, a ridosso della conclusione dell’iter approvativo dell’Autonomia differenziata, sarà chiamato ad affrontare i ‘nuovi problemi’ che la riforma comporta, ‘evitando le risse in Parlamento’. Per il presidente Giannola il progetto della XIX Legislatura non si colloca in una dimensione di discontinuità rispetto alle iniziative dei precedenti Governi e rischia seriamente di delineare “una frattura territoriale interna al Paese dovuto in particolare all’applicazione della “teoria della restituzione” del residuo fiscale non fondato sul “principio di equità orizzontale” che rappresenta invece la chiave di volta per realizzare un modello di autonomia non asimmetrica riducendo il divario tra i territori.
Il Presidente dello Svimez ha tenuto a precisare come i diritti degli individui siano realmente tali quando in territori diversi ricevono lo stesso sostanziale trattamento. È questa la base – secondo Giannola – “di un patto sociale nel quale si riconosce una comunità, sia che si organizzi in modo federale che unitario”. Diversamente – ha aggiunto – “il sistema confederale, cioè il modello di riferimento del regionalismo a geometria variabile” che vuole realizzare il regime di autonomia rafforzata, comporta lo svuotamento dei principi alla base dell’eguaglianza tra territori e nei territori e disconosce il modello di forma di Stato scritto dai Costituenti nei principi supremi .Proprio il metodo dei bandi competitivi, strumenti attraverso i quali assegnare le risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non segna – ha osservato il massimo dirigente dello Svimez – alcun cambio di passo solidale quanto piuttosto rischia di alimentare le debolezze dei territori più svantaggiati e le diseguaglianze sociali e strutturali.
Il PNRR, muovendo da tale prospettiva, si traduce nella “manutenzione di una macchina obsoleta”. E poi. Il modello di regionalismo differenziato, per come si è cercato sin qui di attuarlo, non segna – ha aggiunto – alcuna efficace svolta nelle politiche di riequilibrio territoriale necessarie per limitare i divari sociali, economici, infrastrutturali progressivamente determinatisi nelle aree più svantaggiate del Paese, a partire dal Mezzogiorno.
La conclusione della lectio magistralis di Giannola si è rivelata un inno all’ottimismo: l’Italia è al centro del Mediterraneo e deve essere strategica per il futuro dell’Europa nel Mediterraneo e in Africa. E pertanto il Mezzogiorno deve essere considerato in concreto il secondo motore di questa forma di protagonismo. Il dibattito, moderato dai professori Andrea Patroni Griffi e Sergio Marotta, ha registrato gli interventi, tra gli altri, di Alberto Lucarelli, del direttore del quotidiano economico “Milano Finanza” Roberto Sommella, Antonia Maria Acierno, Luca Di Majo, Federico Savastano e ha segnato – come detto – il doveroso epilogo della sesta conferenza di Ventotene, organizzata dall’associazione “Per l’Europa di Ventotene”.
Alla Conferenza dalla giornata di domenica hanno partecipato, oltre il professore Patroni Griffi, presidente dell’associazione, il segretario della stessa, il notaio ed ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro e i professori Carla Bassu, Paola Bilancia, Pietro Massimo Busetta, David Capitant, Elisabetta Catelani, Tanja Cerruti, Antonio D’Aloia, Alberto Lucarelli, Gloria Marchetti, Sergio Marotta, Anna Papa, Christine Pauti, Giulio M. Salerno, Alessandro Sterpa, Michela Troisi, Veronica Valenti, Michele Vellano.