Regione Lazio / Decaduto il giovanissimo consigliere regionale di Forza Italia Marco Colarossi

REGIONE LAZIO – Il sonnacchioso panorama politico alla Regione Lazio è stato svegliato da un provvedimento decretato dal Tribunale di Roma sul cui sfondo c’è il consigliere regionale di Forza Italia ed ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano. I giudici hanno dichiarato decaduto il giovanissimo consigliere regionale di Forza Italia Marco Colarossi che alle regionali del 13 e 14 febbraio 2023 era stato eletto nelle file del Movimento Cinque Stelle. Ma la permanenza del giovanissimo consigliere regionale di Roma nel gruppo del M5s durò meno della durata di una stagione astronomica. Colarossi rimase stordito dalle lusinghe e dalle sirene dell’appena arrivato consigliere regionale eletto in provincia di Latina e dunque aderì a sorpresa a Forza Italia iniziando, di fatto, quella campagna di reclutamento che ha consentito al gruppo degli azzurri di passare da tre ad otto rappresentanti e di motivare il coordinatore regionale, il Senatore Claudio Fazzone, a chiedere (al momento senza alcun riscontro positivo) un riequilibrio nella Giunta Rocca con l’attribuzione di un terzo assessorato.

Ora il gruppo consiliare di Forza Italia nell’assemblea della Pisana è sceso, tenendo conto dell’adesione dell’unico consigliere regionale eletto nella lista dei “Noi per l’Italia”, a sette componenti dopo l’ordinanza del Tribunale civile di Roma che ha definito ineleggibile il 24enne ex pentastellato Marco Colarossi, il quale dovrà risarcire il collega (all’epoca) di gruppo Vincenzo D’Antò “sconfitto” alle ultime elezioni.

Ma i problemi di Colarossi hanno un’”origine” precedente alla sua elezione; il giovanissimo dirigente grillino nella legislatura 2018-2023 era stato dipendente regionale a tempo determinato (collaborava con l’ex assessora al Turismo della giunta Pd-M5s Valentina Corrado). Per candidarsi si sarebbe dovuto dimettere entro il 14 gennaio 2023, data della presentazione delle liste per le elezioni regionali di metà febbraio. Colarossi presentò regolarmente la sua brava lettera di dimissioni l’11 gennaio ma misteriosamente vennero protocollate il 20 febbraio, una settimana dopo le regionali e, dunque, abbondantemente oltre i termini stabiliti dalla legge. L’ha certificato lo stesso Tribunale civile nella sua ordinanza: “Le dimissioni del Colarossi sono state protocollate e datate presso l’ufficio competente secondo il corretto iter procedimentale”, e non possono ritenersi, di conseguenza, in alcun modo valide le dimissioni ritenute rassegnate dal Colarossi presso l’assessorato regionale”.

Il Tribunale ora ha invitato i competenti uffici del consiglio regionale a provvedere alla decadenza di Marco Colarossi “dalla carica di consigliere regionale” disponendo “la correzione del risultato delle elezioni regionali” e, dunque, con la proclamazione del primo dei non eletti, Vincenzo D’Antò che, deve essere risarcito da Colarossi con una provvisionale di 6.000 euro. A tentare di “salvare” il neo consigliere azzurro finito nel cono d’ombra dell’ex sindaco di Gaeta ci aveva pensato il Senatore e presidente della Lazio Lotito. Aveva presentato a Palazzo Madama una norma che aboliva l’ineleggibilità alla carica di consigliere regionale di chi è dipendente dello stesso ente per cui corre, insomma della stessa Regione. Il Tribunale di Roma è stato implacabile. Colarossi torni a casa e prenda il suo posto il consigliere D’Antò.

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