FORMIA – Ancora fiamme dolose nel versante formiano del Parco regionale dei Monti Aurunci. Le ultime, in ordine di tempo, si sono sviluppate nella giornate di lunedì e hanno distrutto diversi ettari di macchia mediterranea lungo le pendici di monte Redentore. Il rogo, di chiara origine dolosa, è stato appiccato nel territorio della frazione di Trivio e, alimentato dal vento e dalla temperatura torride di questi giorni, ha raggiunto quasi la sommità di monte Redentore dove insiste l’omonimo monumento. Hanno operato a lungo un elicottero dei Vigili del Fuoco ed un Canadair della Protezione Civile della regione Lazio, mezzi poi impegnati a circoscrivere le fiamme che hanno distrutto ulteriori ettari di macchia mediterranea a pochi chilometri di distanza in località “Sorgenza”, nella vicina frazione di Castellonorato.
Questa devastazione delle colline e delle montagne formiane è diventata motivo di riflessione da parte delle associazione “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine” e “Incontri & Confronti” che, oltre a rimarcare l’impegno economico sostenuto dai mezzi e dai volontari impegnati per lo spegnimento delle fiamme, lamentano “il danno ambientale provocato per l’eco sistema da questi eventi incendiari. Non abbiamo più tempo e se non affrontiamo con serietà e costanza questo tema, finirà molto male. Negli anni scorsi le amministrazioni di Itri, Formia, Spigno, Minturno, la Regione Lazio e il Parco degli Aurunci, Protezione Civile e Carabinieri Forestali, giunsero ad un risultato importante: l’approvazione (a Formia) di una delibera comunale d’indirizzo per il contrasto agli incendi e l’adozione di una norma regionale per l’utilizzo del cosiddetto fuoco prescritto. Questo costituisce una tecnica per prevenire gli incendi boschivi, che usa il fuoco per consumare, in modo scientifico, gli elementi più infiammabili del bosco. Si tratta quindi di sottrarre combustibile al bosco e ai versanti, senza alterare i processi ecologici”.
“Purtroppo a quella fase ne è seguita un’altra di sostanziale stallo – hanno aggiunto le associazioni “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”- Quelle amministrazioni hanno abbandonato di fatto il programma da loro stesse approvato. Tuttavia è da lì che bisogna ripartire”. Si tratta di rilanciare il Piano di Gestione Agro Forestale del Comune di Formia “per aggiornarlo”; la costruzione d’invasi per conservare l’acqua dolce, utile per gli allevamenti e per le operazioni antincendio.”
“In sintesi occorre tornare ad occuparci della montagna, organizzando le attività escursionistiche, limitando gli insediamenti residenziali, realizzando i servizi. Soprattutto bisogna sviluppare un approccio nuovo di coltivazione boschiva e del verde, a cominciare anche dalle aree urbane, nelle quali il grigio del cemento è divenuto asfissiante” – concludono le associazioni “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”.