PONTECORVO – Si continua ad indagare per cercare l’arma del delitto e per ricostruire il movente alla base dell’omicidio avvenuto l’altra notte a Pontecorvo e costato la vita al 24enne marocchino Mourad El Guerouani, da alcune settimane impegnato come lavoratore stagionale presso il lido “Barracuda” sulla spiaggia di Santo Janni a Formia. In carcere da lunedì sera c’è un suo connazionale, Boukhani El Mehdi di 34 anni, che in carcere continua a professare la sua estraneità ai fatti contestati, di non aver usato un coltello, di non aver aggredito nessuno, di essersi invece solo difeso da un’aggressione. I Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo, agli ordini del capitano Bartolo Taglietti, stanno lavorando per raccogliere elementi ed mattinata sono tornati sul luogo del delitto con dei metal detector per cercare di trovare l’arma che però al momento non è stata ancora rinvenuta.
Quello dell’arma è un punto fondamentale per ricostruire il quadro accusatorio, in attesa degli elementi che arriveranno dall’autopsia. Il sostituto procuratore Chiara Fioranelli nel pomeriggio di martedì, conferirà l’incarico per l’esame autoptico che verrà svolto nei prossimi giorni dalla dottoressa Maria Benedetta Baldari. L’interrogatorio di convalida è invece stato fissato per la mattinata di mercoledì, alle 10, davanti al Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce. Il fermato ha potenziato il suo collegio difensivo, aggiungendo all’avvocato Valerio Meglio la collega Eleonora Rea. Nelle scorse ore i carabinieri, per consentire una ricostruzione più precisa e puntuale di quanto accaduto, hanno sequestrato l’auto del fermato, oltre che due appartamenti, di cui uno dove risiede il presunto aggressore e l’altro di un terzo soggetto dove i due erano stati fino a poco prima che si consumasse la tragedia. Sequestrati anche abiti e telefoni cellulari, tutti elementi che aiuteranno a ricostruire con esattezza quanto accaduto domenica notte a Pontecorvo.
