Cisterna / Medico aggredito al centro Pat: le reazioni e gli sviluppi dell’inchiesta sui medici a gettone

Atti di violenza non solo nei pronto soccorsi ma anche nelle comunità assistenziali della provincia pontina e la federazione che raggruppa i medici di medicina territoriale di Latina ha deciso di dire basta e di dire la sua dopo il “gravissimo episodio di aggressione al personale medico della Continuità Assistenziale presso il centro Pat di Cisterna di Latina”. Il sindacato dei medici di famiglia ha dato mandato al legale del sindacato di diffidare l’Asl della provincia di Latina al “rispetto della normativa sullo svolgimento dell’attività della comunità assistenziale e di tutela dei medici di medicina generale. In caso di rifiuto o di silenzio dell’Azienda si procederà nelle sedi opportune a tutela della dignità e della salute dei Mmg”. Sono dure le parole della Federazione dei medici di medicina generale che chiede all’azienda sanitaria pontina di garantire la sicurezza ai propri presidi sanitari, anche quelli più periferici e meno reclamizzati: “Benché, le violenze, fisiche o verbali, ai sanitari siano sempre e comunque intollerabili ovunque, l’aggressione del medico del Pat, rende gli ultimi ancor più biasimevoli in quanto assolutamente evitabili. Anche se i Mmg svolgono attività di continuità assistenziale – si legge in una nota del sindacato – non sono tenuti a svolgere attività ambulatoriale ma esclusivamente domiciliare. Anche a voler considerare la disponibilità prestata dai predetti professionisti a visite presso il centro di via Monti Lepini, ciò non può mai esonerare la Asl dal tutelare la loro incolumità con ogni mezzo possibile e a rispettare l’impegno di distinguere in maniera netta l’accesso al PAT rispetto al presidio dedicato al servizio di continuità assistenziale”.

MEDICI A GETTONE, L’INCHIESTA SI ALLARGA

E mentre l’inaugurazione del pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia continua ad essere al centro di un’inutile e sterile polemica politica ferragostana tra il sindaco Gianluca Taddeo ed il suo predecessore Paola Villa, la gestione dell’utilizzo dei cosiddetti medici a gettone continua nel mirino della Procura di Modena. Martedì mattina sarebbe stato acquisiti presso la direzione sanitaria dell’ospedale formiano i turni di servizio espletati nel “Dono Svizzero” del personale medico messo a diposizione da una cooperativa sociale di Sassuolo. In questa vicenda l’Asl di Latina è parte lesa dopo aver ricevuto un mese fa la visita ispettiva della Guardia di Finanza promossa nell’ambito del procedimento penale promosso dalla Procura di Modena culminato con l’esecuzione di tre misure cautelari notificate dalle Fiamme Gialle modenesi nei confronti di tre persone accusate di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture ed autoriciclaggio e destinatarie di un sequestro preventivo per circa 4 milioni di euro.

Il provvedimento era scaturito al termine di una capillare verifica amministrativa nei confronti, appunto, di una cooperativa sociale di Sassuolo. Era emerso che i tre avrebbero amministrato altrettante distinte imprese, apparentemente aventi compagini sociali differenti e gestioni separate, ma sostanzialmente collegate e gestite da un unico centro decisionale e di interessi. E così sotto la lente d’ingrandimento – per questo motivo si è reso necessario l’arrivo dei finanzieri di Latina presso gli uffici della direzione generale dell’Asl di Largo Celli – erano finite 39 procedure ad evidenza pubblica, esperite nel periodo tra il 2019 ed il 2023, per un valore complessivo degli importi a base di gara di oltre 29 milioni di euro. Le imprese dei tre indagati hanno partecipato a bandi di gara per la fornitura di personale medico ed infermieristico a favore di strutture ospedaliere ed aziende sanitarie pubbliche di Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Lazio e Molise presentando offerte coordinate nei loro contenuti in modo da assicurarsi la vittoria o, quantomeno, aumentarne le relative probabilità, falsando la concorrenza nelle procedure. Tre di queste gare – e l’hanno appurate le indagini – sono state quelle indette nel 2023 dall’Asl – che ripetiamo in questo procedimento è parte lesa come ha tenuto a sottolineare la commissaria straordinaria Cenciarelli – per la copertura di turni negli ospedali “Santa Maria Goretti” di Latina, “Dono Svizzero” di Formia e “Fiorini” di Terracina, in particolare per il pronto soccorso e i reparti di medicina generale e neonatologia. L’importo complessivo delle tre gare dell’Asl pontina ammonta a 850mila euro.

A.A.A. MEDICI CERCASI

La perdurante e preoccupante carenza del personale medico nei quattro pronto soccorso dell’Asl di Latina continua ad impensierire il commissario straordinario dell’Asl Sabrina Cenciarelli che martedì ha firmato la delibera commissariale 564 che di fatto da attuazione alla sua precedente delibera numero 4521 del 22 luglio con cui erano stati indetti quattro avvisi di manifestazione di interesse destinati a medici specializzati e specializzandi nell’area della medicina d’emergenza e di urgenza per far sopravvivere i pronto soccorso e garantire le attività assistenziali. La dottoressa Cenciarelli ha deciso di far partecipare ai medici dotati dei requisiti di legge a questi quattro avvisi pubblici, la cui concreta applicazione avverrà quando la stagione turistica avrà effettuato il suo giro di boa. Meglio tardi che mai però…

Gestione cookie