FORMIA – Le prime piogge autunnali non hanno per niente domato a Formia le polemiche politiche che riguardanti la piaga ambientale, culturale ed economica degli incendi dolosi ogni anno, negli scampoli conclusivi dell’estate, incendiano o, meglio, inaugurano la ripresa dell’attività politico-amministrativa. Che quella appena trascorsa sia stata un’altra estate di fuoco trascorsa “nel disinteresse generale degli enti preposti” lo chiarisce il capogruppo della lista “Guardare Oltre” Imma Arnone che nel suo bersaglio, pur senza mai citarlo, ha inserito il sindaco di Formia Gianluca Taddeo.
“Non basta fare un post di ironici ‘complimenti’ a chi devasta le nostre montagne, per dare un segnale di esistenza politica! – ha esordito – Anche quest’anno gli incendi hanno distrutto ampie aree boschive del nostro comprensorio, hanno lambito case e attività commerciali. Tutto questo non può essere derubricato con messaggi pseudo ironici o pseudo sculacciate. L’ultima è stata un’altra estate senza una programmazione e senza un’attività seria per prevenire tale tragedia, con rischi alti di tenuta all’arrivo delle prime piogge autunnali”.
Il Comune di Formia, insomma, è stato omissivo nella misura in cui avrebbe potuto e dovuto mettere attorno ad un tavolo due istituzioni pubbliche – ente parco regionale dei Monti Aurunci e XVII Comunità Montagna – che sono preposte per far fronte ad un fenomeno che avrebbe meritato il diretto coinvolgimento di quei soggetti che la fascia collinare e montana di Formia la vivono soprattutto sul piano lavorativo: i titolari di aziende agro-zootecniche. E invece il cerino, sul piano metaforico – è rimasto accesso tra le mani agli encomiabili operatori e volontari del gruppo di protezione civile Ver sud pontino che, stanchi e delusi per essere rimasti soli a fronteggiare le fiamme che venivano appiccate in maniera criminalmente scientifica sul territorio, hanno fatica a celare anche una legittima ed umana rassegnazione.
La dottoressa Arnone si dichiara convinta della necessità di “cambiare registro” e di “sollecitare prevenzione e controlli” ed in quest’ottica, con una chiara vena polemica, ricorda che l’ultimo incontro tenutosi sul tema al comune di Formia risale al lontano 8 aprile 2022 con rappresentanti di 14 Comuni, della Regione e dei vari enti coinvolti: “Venne manifestata all’epoca una speranza di una presa incarico a 360 gradi di questo annoso problema, ma tutto – allarga le braccia – è finito nel dimenticatoio. Non è seguito alcun atto quando le nostre montagne sono un bene prezioso, un ecosistema unico e un volano turistico importante. Ancora una volta l’amministrazione Taddeo non è riuscita a dare risposte basilari per questo territorio tutto si ferma a qualche scatto fotografico dell’evento o alla firma del protocollo di turno.”