SANTI COSMA E DAMIANO – Mano pesante del Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli al termine del rito abbreviato celebrato relativamente ad un’operazione del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Formia che il 4 maggio scorso nelle campagne di Santi Cosma e Damiano bloccarono la cessione di due quantitativi di droga a favore di Giuseppe Sola, 60enne pluripregiudicato e conosciuto dalle forze di polizia per essere stato in passato contiguo alla fazione locale del clan dei Casalesi. L’uomo è stato condannato, con i benefici del rito prescelto, a cinque anni di carcere mentre quattro di reclusione sono stati inferti a coloro che – secondo la ricostruzione dei Carabinieri – gli consegnarono 10 panetti di hashish dal peso complessivo di 974 grammi ed una busta contenente 110 grammi di cocaina purissima che avrebbero fruttato rispettivamente 2179 dosi singole di hashish e 537 di cocaina.
La consegna avvenne in maniera davvero rocambolesca nel senso che Felice Ferretti, di 34 anni di Pomigliano d’Arco, e Nunzio Esposito, di 31 anni, di Napoli, arrivarono nei pressi dell’abitazione di Sola e gettarono in un terreno incolto nelle vicinanze la sostanza stupefacente.
Il rito abbreviato è stato caratterizzato dalla meticolosa arringa del nuovo legale difensore di Sola. Gli avvocati Enrico Mastantuono e Anna Marciano hanno sottolineato l’assenza di un nesso tra la sostanza stupefacente rinvenuta dai Carabinieri nel campo incolto all’abitazione del loro assistito e lo stesso Sola. I controlli eseguiti successivamente dagli stessi militari e da un’unita cinofila del gruppo di Formia della Guardia di Finanza all’abitazione di Sola avevano avuto un riscontro negativo relativamente alla presunta attività di detenzione di droga, finalizzata allo spaccio, da parte del 60enne pregiudicato sancosimese, all’epoca ai domiciliari con il braccialetto elettronico per precedenti fatti di cronaca.
Gli inquirenti rinvennero solo 7 grammi di hashish per uso personale ma nessuna traccia del materiale necessario che sarebbero dovuto essere utilizzato per dividere la sostanza stupefacente arrivata dalla Campania e tantomeno del danaro che avrebbe dovuto giustificare l’eventuale e precedente attività di spaccio. Nella sua arringa l’avvocato Mastantuono ha definito, poi, non veritiera la ricostruzione dei Carabinieri in base alla quale Sola, nel momento del blitz degli inquirenti, si sarebbe disfatto delle de involucri gettandoli lui stesso dalla sua abitazione nel vicino campo incolto.
“Se fosse stato così, in considerazione della distanza e della velocità, i due pacchi avrebbero dovuto subire una rottura – ha detto – e invece – erano tranquillamente posizionati su un cespuglio di strame”. In sede di requisitoria il Pm Flavio Ricci aveva chiesto 9 anni di carcere per i tre adducendo l’aggravante della continuazione ma il Gip Casinelli ha condannato Sola, Ferretti ed Esposito (quest’ultimo era accusato di aver fornito false generalità al momento del controllo dei Carabinieri) a cinque e quattro anni applicando lo sconto di pena prevista dalla scelta del rito abbreviato. Se la Procura di Cassino attraverso l’ex sostituto Marina Marra inizialmente aveva chiesto per i tre lo svolgimento del giudizio immediato, gli avvocati Mastantuono, Marciano e Andrea Fabozzo (il legale dei due corrieri campani) hanno annunciato appello avverso la sentenza della dottoressa Casinelli.
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