Cisterna / Duplice femminicidio, negato il rito abbreviato all’ex-finanziere Christian Sodano

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CISTERNA -La presenza delle aggravanti come la premeditazione e i motivi abietti e futili non ammettono la possibilità di beneficiare dei vantaggi derivanti dalla richiesta di accedere al rito abbreviato. E’ stato davvero severo il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario rigettando l’istanza di essere processato con un rito alternativo a quello ordinario presentato in Tribunale da Christian Sodano, il finanziere 27enne originario di Scauri che lo scorso 13 febbraio ha ucciso a colpi di pistola a Cisterna René Amato e Nicoletta Zomparelli, sorella e madre della sua fidanzata di 49 e 19 anni.

Il processo per l’ex finanziere di Scauri il prossimo 26 novembre inizierà regolarmente con il rito immediato davanti la Corte d’assise così come aveva chiesto ed ottenuto la Procura di Latina, con l’accusa di duplice omicidio volontario e – appunto – con una serie di aggravanti – considerando granitico il quadro probatorio definito al termine delle indagini da parte degli agenti della Squadra Mobile di Cisterna.

Insomma la richiesta degli avvocati difensori Lucio Teson e Leonardo Palombi di celebrare il processo con il rito abbreviato ed il dibattimento che prenderà il via il prossimo 26 novembre potrebbe avere la stessa brevità e modalità con cui è iniziato lunedì in Corte d’Assise a Venezia quello per la morte di Giulia Cecchettin. E la stessa Desirèe voleva troncare una relazione sentimentale che si era fatta complicata e Sodano con la pistola di ordinanza fece fuoco contro Renè e Nicoletta, intervenute per difendere la ragazza di Cristian.

Ha pesato di sicuro nella decisione di De Luca di chiedere il giudizio immediato con l’aggravante della premeditazione il contenuto di alcune precedenti chat tra i due fidanzati dalle quali sarebbero emerse minacce di Sodano nei confronti della fidanzata cisternese. Gli inquirenti trovarono nell’auto del finanziere di Scauri guanti, nastro adesivo, un manganello ed un paio di manette e, se Sodano non ha saputo giustificare il possesso, i suoi legali, gli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi, hanno spiegato che alcuni degli oggetti venivano utilizzati da Sodano per la pratica del suo hobby della pesca sportiva mentre il manganello e le manette erano appartenute alla defunta madre poliziotta ferroviaria.

In vista dell’inizio del processo in programma a fine novembre hanno preannunciato la costituzione di parte civile i familiari delle due vittime – in testa l’ex fidanzata di Sodano – e l’Amministrazione comunale di Cisterna. Ha nominato quest’ultima l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope, fondata nel 2002 da Gildo Claps, fratello di Elisa, la giovane di Potenza uccisa nella tettoia della cattedrale di Potenza e trovata cadavere per caso dopo alcuni anni in occasione di alcuni interventi di ristrutturazione