Sperlonga / Processo “Tiberio 2”, non ammessa la costituzione parte civile del Comune

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Il comune di Sperlonga resta escluso come parte civile nel processo per l’inchiesta “Tiberio 2” che, promossa dai Carabinieri, accertò un tentativo di pilotare l’esito di alcuni appalti pubblici, soprattutto per la realizzazione della nuova scuola media “Tenente Alfredo D’Aspri”. Non ha deluso le aspettative la nuova udienza del processo, alle battute finali, di cui sono rimasti imputati l’ex dirigente del comune Isidoro Masi e altre due persone con l’ipotesi accusatoria di corruzione dopo che sono state definite prescritte gli altri capi d’imputazione.

Nel dibattimento che si è svolto martedì (presidente La Rosa, a latere Sergio e Romano), il comune di Sperlonga ha tentato di rientrare in gioco chiedendo i danni ai tre imputati dopo l’esclusione decretata dal Gup Giuseppe Molfese al termine dell’udienza preliminare svoltasi il 6 settembre 2023. Il Tribunale, recependo le argomentazioni del collegio di difesa (composto dagli avvocati Massimo Signore, Vincenzo Macari e Giovanni Lauretti) e confermando il contenuto dell’ordinanza di rigetto emessa dallo stesso Gup ha nuovamente respinto, e questa volta in via definitiva, il tentativo della parte civile avanzata nell’interesse del comune di Sperlonga di rientrare nel processo.

Chieste dall’accusa e dalla difesa le prove, testimoniali e documentali da poter ammettere, il pm di udienza ha anche richiesto di far entrare nel giudizio, “ora di interesse” il copioso reticolo di intercettazioni presente nel processo dell’inchiesta “Tiberio uno”, ancora in corso davanti il Tribunale di Latina in diversa composizione collegiale. Di nuovo il collegio difensivo si è opposto poiché, sulla scorta del contenuto della nota sentenza delle Sezioni Unite della Suprema Corte “Cavalli” che disciplina l’accusabilità delle intercettazioni solo al ricorrere di specifici presupposti, le uniche intercettazioni che potranno far parte del giudizio sono quelle che ineriscono i fatti riguardanti la contestazione ipotizzata dalla Procura di Latina.

C’è stata la ferma opposizione degli avvocati Signore, Macari e Lauretti, il Collegio si è riservato di decidere, rinviando la decisione all’udienza del 13 febbraio prossimo. Solo da questo momento – cioè quando si sapranno quali intercettazioni saranno ammesse o meno a al processo “Tiberio 2” dal “Tiberio 1” (con la relativa trascrizione), potrà iniziare (dalla successiva udienza) il fase la fase istruttoria del dibattimentio che prevede un nutrito numero di testimoni citati dall’accusa e dalla difesa.