GAETA – Se non è un record poco ci manca. La prossima settimana – secondo l’ultimo timing aggiornato in piazza XIX Maggio- ci sarà un nuovo avvicendamento, il sesto, nella Giunta municipale del comune di Gaeta guidata dal sindaco Cristian Leccese. Per l’ex consigliere comunale Luigi Gaetani ogni giorno è buono per ricevere una telefonata da parte della segreteria del Primo Cittadino per firmare l’accoglimento del decreto sindacale con cui sarà formalizzata la sesta nuova nomina assessorile dall’inizio – poco più di due anni – della consiliatura certificata dalla plebiscitaria elezione al primo turno, il 12 e 13 giugno 2022, del sindaco Leccese. Gaetani dalla prossima settimana permetterebbe alla lista “Azione Popolare” di essere rappresentata anch’essa nell’esecutivo. Sinora tutte le formazioni civiche che hanno partecipato all’appuntamento elettorale del giugno di due anni fa hanno avuto la possibilità di effettuare il tradizionale “giro” in Giunta.
Mancava all’appello “Azione Popolare”, al momento rappresentata dall’ex sindaco di Forza Italia Massimo Magliozzi. Gli accordi politici pre-elettorali prevedevano che ciascuna formazione civica, anche se composta da un solo esponente in consiglio comunale, potesse indicare un assessore di riferimento ogni due-due anni e mezzo. Questo accordo non scritto ha riguardato tutti ma non “Azione Popolare”, in predicato ora di raccogliere la rappresentanza espressa sinora nell’esecutivo da un’altra lista gemella”Lab32 Fare Gaeta”. Manca soltanto l’ufficialità ma Gaetani è pronto a sostituire l’assessore indicato da “Lab32 Fare Gaeta”, l’avvocato Stefano Martone. Il sindaco non ha ancora messo mano al decreto di nomina per Gaetani – che di “Azione Popolare” con 151 voti è il primo dei non eletti al consiglio comunale – semplicemente perché manca ancora l’accordo su alcuni dettagli.
A Gaetani verrebbero ceduto tutte le deleghe assessorili sinora ricoperte da Martone o soltanto alcune di loro? A condurre le trattative sarebbe lo stesso ex capogruppo Magliozzi, lo stesso che il 24 agosto scorso, senza peli sulla lingua, esprimendo in pieno consiglio comunale la sua velenosa contrarietà al progetto i variante al Prg per la realizzazione di una casa di riposo in località Calegna, aveva definito i colleghi di maggioranza “camerieri” naturalmente al servizio della società edile proponente, la “Pida srl”. Nonostante le sue folkloristiche ed intemperanze verbali, l’ex sindaco di Gaeta sta dimostrando, nonostante la volontà dei vertici dell’amministrazione comunali di volere chiedere alla Procura di Cassino una verifica sulla legittimità delle sue pesantissimi dichiarazioni in aula consiliare, di imbracciare il coltello dalla parte del manico. Per il fedelissimo Gaetani avrebbe chiesto (e pare) ottenuto la delega ai Lavori Pubblici che conserva ad interim il sindaco Leccese dopo la fuoriuscita dell’ex assessore Simone Petruccelli . Gaetani – secondo alcune indiscrezioni – non è nuovo assessore del comune di Gaeta anche perché al primo cittadino sarebbe arrivata un’altra ed inattesa rivendicazione, quella alla Polizia Locale, delega sinora ad appannaggio dell’avvocato Martone.
Gaetani, insomma, farebbe l’assessore sino alla conclusione della consiliatura in corso, prenderebbe il posto in Giunta dello stesso ex sindaco Magliozzi che, non appena avrà risolto alcuni piccoli problemi di salute, potrebbe concretizzare il suo personale “triplete”. Forse nel corso del 2025, con l’elezione alla presenza del consiglio comunale di Gaeta.
Se l’ex sindaco Magliozzi al momento non pare aver diffamato chicchessia – lo dimostrerebbero il ruolo di primissimo piano che sta svolgendo nelle trattative per la nomina di Gaetani ad assessore – quello che si sta apprestando ad operare il sindaco di Gaeta sarebbe il sesto avvicendamento nella sua squadra. Sono usciti di scena in poco meno di 30 mesi i vari assessori Mario Paone (la sua lista “Gaeta Tricolore”, formata dal capogruppo Marco Di Vasta, è diventata una separata in casa nella maggioranza Leccese), Lucia Maltempo, Simone Petruccelli, Diego Santoro e ora Stefano Martone a conferma di un’intrinseca e oggettiva debolezza nella composizione di una Giunta che ha soltanto rappresentato l’espressione dell’andamento elettorale del voto di due anni fa.