Giancarlo Cardillo

Castelforte / Accuse d’immobilismo del Pd Castelforte al sindaco Angelo Felice Pompeo

Attualità Castelforte Politica
CASTELFORTE – Un sindaco, come quello di Castelforte, Angelo Felice Pompeo, “sempre poco incisivo ma anche poco rappresentativo”. Non usano mezzi misure il gruppo consiliare del Partito Democratico (Giancarlo Cardillo e Giuseppe Rosato) ed il coordinatore comunale Dem Ferdinando Orlandi censurano alcune mancanze del Sindaco.
In primis il Pd stigmatizza la mancata partecipazione del comune allo sciopero nazionale di venerdì 18 ottobre contro  Stellantis e la crisi del settore dell’automotive “che sta danneggiando i lavoratori (anche castelfortesi) a suon di licenziamenti e tagli salariali. Nonostante in Consiglio Comunale qualche mese fa votammo all’unanimità un documento (letto e messo all’attenzione dell’assise proprio dal Sindaco) in cui ci si impegnava a porre in essere azioni a sostegno degli operai del settore, venerdì scorso a Roma erano presenti tutti i sindaci dell’indotto locale fatta eccezione (manco a dirlo) proprio di un rappresentante del nostro Comune”.
Il Pd è caustico quando formalizza alcune considerazioni: “E’ questo il modo di prendere le difese di quei cittadini? È questo il modo di rappresentarli e di farsi carico delle loro battaglie? Evidentemente le riunioni private per cercare di capire come imporre la sua volontà di ricandidarsi per il secondo mandato, disattendendo l’accordo già preso in cui presumibilmente si farebbe da parte lasciando spazio ad un altro candidato, stanno prendendo troppo tempo agli impegni seri quali sarebbero quelli di un organo pubblico, quelli rivolti alla collettività”.
Il Pd è ironico quando scrive…come il Sindaco “non trovi il tempo perché troppo affaccendato dal momento in cui un consigliere di maggioranza ha rimesso nelle sue mani le deleghe precedentemente assegnate” ed un altro dietro l’angolo pare lo stia seguendo allo stesso modo.
Inoltre il Pd rinnova le sue osservazioni sulla riapertura scuola S. Cataldo: “Avevamo manifestato – dicono Cardillo, rosato e Orlandi – qualche dubbio e qualche sospetto su questa riapertura.  Ci preoccupavamo che, per meri calcoli elettoralistici e soprattutto per non sentirsi accusati di non ridare la scuola ai nostri ragazzi nei giusti tempi, la riapertura prevista dall’amministrazione non fosse frettolosa e incompleta”. La scuola, solo 40 giorni dopo l’inaugurazione, “risulta totalmente o parzialmente sprovvista di lavagne interattive multimediali così come di rete Internet adatta. Addirittura pare che ci sia difficoltà anche nel telefonare da rete fissa, particolare, questo, che creerebbe non poco disagio soprattutto per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza. Tutto questo, ovviamente, non garantisce un’offerta didattica adeguata che ci saremmo aspettati da un edificio scolastico nuovo!”.
E poi c’è il caso della malridotta ringhiera antistante l’entrata dell’istituto solo adesso sistemata. “Anziché fungere da sostegno per i bambini più in difficoltà, ha minato, fino ad oggi  la loro sicurezza rischiando di diventare un’insidia – terminano i consiglieri comunali ed il coordinatore comunale del PD – La confusione che si respira sul palazzo comunale non fa che espandersi a macchia d’olio su ogni angolo del nostro paese, mentre il Sindaco, come Marcell Proust in uno dei suoi più famosi romanzi, va alla ricerca del tempo perduto…”.