Frosinone / Sit-in di protesta in piazza di pensionati dello Spi-Cgil e della Uilp Uil

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FROSINONE  – Difendere la dignità di quelle persone che hanno lavorato una vita e che da anni sono trattate come bancomat da cui attingere risorse. E’ stato questo il leit motiv del sit in di protesta che, organizzato dallo Spi Cgil e dalla Uilp Uil, è stato inscenato lunedì mattina a Frosinone per difendere la dignità di quelle persone “che hanno lavorato una vita e che da anni sono trattate come bancomat da cui attingere risorse”. La legge di bilancio trasmessa alle Camere dimostra – hanno detto la segretaria generale dello Spi Cgil di Latina e Frosinone Beatrice Moretto ed Emilio Lucidi della Uilp Uil – la fondatezza delle motivazioni alla base della protesta dei pensionati, perché è evidente che un aumento delle pensioni minime pari a 3 euro al mese è assolutamente inadeguato e anzi sembra piuttosto una provocazione.

Le rivendicazioni che hanno portano i pensionati di due sindacati a scendere in piazza sono tante e tra di loro collegate: la protesta contro la legge di bilancio del Governo Meloni; la rivalutazione del potere d’acquisto del reddito da pensione; la riforma del sistema fiscale; il finanziamento della legge sulla non autosufficienza; un sistema di welfare pubblico efficiente ed adeguato alla situazione demografica del paese. Lo slogan scelto per la mobilitazione di lunedì è stato “il potere logora chi non ce l’ha” perché il problema più grande “riguarda la tenuta del potere di acquisto delle pensioni, ma deve essere chiaro a tutti che il tema non riguarda solo chi la pensione ce l’ha già, ma anche e soprattutto le giovani generazioni. Le diseguaglianze sono in aumento e lo sono anche le fragilità, anche perché la popolazione anziana è in aumento in questo Paese, per cui c’è bisogno semmai di più welfare pubblico, in primis di un servizio sanitario nazionale veramente universale e di servizi pubblici adeguati alla domanda, ma chi non può pagare per curarsi è costretto ad attendere mesi o anni e sempre più spesso rinuncia a curarsi. La condizione dei pensionati è inaccettabile perché questi oltre ad avere pensioni che non vengono rivalutate adeguatamente, vedono erodere il loro reddito da prestazioni e servizi assistenziali che oramai sono erogati solo da privati e quindi sono molto onerose”.

Lo Spi Cgil e la Uilp Uil hanno evidenziato come la legge di bilancio dimostra “di volere ulteriormente impoverire una generazione che negli anni ha già dato tanto e che ora rischia di perdere ancora di più. Il governo – hanno sottolineato Moretti e Lucidi – è forte con i deboli e debole con i forti, perché ai pensionati non vuole restituire nulla, ma alle banche invece assicura che restituirà il contributo di solidarietà richiesto”. I pensionati sono scesi in piazza per mettere al centro dell’agenda del Governo “i bisogni reali delle persone anziane, che non vanno interpretate come un peso, ma come una risorsa, un’opportunità di sviluppo per il Paese”. “ Le persone anziane sono cittadine e cittadini che hanno diritto di vivere in modo dignitoso e sereno la loro vita e chiedono con forza a questo Governo di mettere in pratica politiche serie per ridurre diseguaglianze e povertà, abbandonando quindiquel progetto sciagurato di autonomia differenziata che cambierà in peggio la vita di tutti noi e soprattutto dei giovani, che sono costretti ad andarsene all’estero perché qui non c’è futuro”.

A conclusione del presidio una delegazione dello Spi Cgil e della Uilp Uil è stata ricevuta in Prefettura e ha consegnato un documento nel quale sono riportate le motivazioni della mobilitazione. Le due organizzazioni sindacali di categoria hanno dichiarato “con chiarezza” che “senza risposte adeguate da parte del Governo la strada è tracciata e le pensionate ed i pensionati non hanno alcuna intenzione di fermarsi alla mobilitazione di lunedì”.