FORMIA – Quando sarà convocato bisognerà far pagare il biglietto d’ingresso per partecipare al consiglio comunale di Formia secondo l’ordine del giorno davvero “must” presentato giovedì dalle minoranze consiliari. Il presidente d’aula, Pasquale Cardillo Cupo, secondo quanto prevede l’articolo 47 dello Statuto del comune, ha venti giorni di tempo per esaudire la richiesta dei consiglieri della Lega Antonio Di Rocco, Amato La Mura e Nicola Riccardelli, del capogruppo di “Un’altra Città” Paola Villa, del capogruppo di “Guardare Oltre” Imma Arnone e del gruppo consiliare del Partito Democratico Luca Magliozzi e Alessandro Carta. In un altro contesto storico la trattazione di questo ordine del giorno avrebbe meritato giorni se non settimane ma le minoranze hanno deciso di serrare, dopo diverso tempo, le fila perché il sindaco Gianluca Taddeo, protagonista di una potenziata campagna mediatica caratterizzata da premiazioni e inaugurazioni di “piccole salite” ed inaugurata all’indomani della formalizzazione della nascita dell’associazione socio-politica “Iniziativa per Formia” da parte dell’avvocato Luca Scipione, “dica come intenda risolvere i problemi, veri e seri, della città”.
E la richiesta di convocazione del consiglio fa leva su sette argomenti, uno più spinoso dell’altro, nei confronti dei quali la maggioranza dovrà offrire le dovute risposte. O almeno. Spiccano al primo punto le “problematiche della viabilità” che poi si articolano con “gli aggiornamenti, la discussione e l’adozione di eventuali iniziative sul progetto della strada Pedemontana”, i “lavori inerenti ponte Tallini”, gli interventi di messa in sicurezza all’altezza della Variante Formia Garigliano con via Acqualonga (dove si attende da anni la realizzazione di una rotatoria), il piano urbano del traffico e una “relazione sul progetto di completamento della linea ferroviaria Formia-Gaeta”.
Il secondo argomento dovrà affrontare la situazione degli impianti di acquacoltura insistenti all’interno dell’area sensibile del Golfo di Gaeta. Interessante e da far correre un brivido lungo la schiena è il punto successivo, il terzo: il servizio di igiene urbana. Che poi è ben altro: resoconto e discussione sulle prospettive e le linee di indirizzo dell’amministrazione sulla “Futuro Rifiuti zero”, il suo piano industriale e la proroga del contratto di servizio in house, gli aggiornamenti sulla richiesta di adesione alla “Frz” dei comuni di Minturno e di Spigno Saturnia ed il resoconto della recente ispezione dei Carabinieri del Noe presso il centro di raccolta in via Santa Maria Cerquito.
Nell’agenda consiliare ipotizzata dai sette consiglieri comunali c’è naturalmente dell’altro: gli aggiornamenti sulla procedura di recupero dei canoni concessori dovuti da Acqualatina, le problematiche sulla gestione dei servizi cimiteriali, l’aggiornamento e discussione sugli indirizzi e interventi dell’amministrazione comunale sui centri diurni riservati alle persone con disabilità grave e, dulcis in fundo, uno dei nervi scoperti dell’amministrazione Taddeo, la situazione in cui versa quella che era un tempo una delle più apprezzate avvocature comunali del Basso Lazio. Le minoranze intendono sapere diverse cose e, tra queste, conoscere i procedimenti in cui l’amministrazione comunale “si è o non si è costituita in giudizio dal maggio 2023”, ottenere un aggiornamento delle cause in cui il comune di Formia è parte civile e, inoltre, capire l’iter sugli affidamenti agli avvocati esterni “a partire dal maggio 2023”. Si tratta di una data importante che ha coinciso con il lento e graduale smantellamento dell’avvocatura comunale provocato dalla “fuga” dei dimissionari Domenico Di Russo (prima) e Sabrina Agresti (poi). Quanto è costato il processo di privatizzazione di un servizio in balia delle onde, senza una guida e protagonista di performance sempre più discutibili ( per quanto riguarda l’immagine e le …casse dell’ente) dopo le dimissioni a gambe elevate degli avvocati Di Russo e Agresti l’ha capito in questi giorni il capogruppo di “Guardare Oltre” Imma Arnone.
Le ha risposto la neo dirigente degli Affari legali del comune di Formia, Giuseppina Sciarra, (vincitrice di una selezione fiduciaria indetta dal sindaco Taddeo) che si è dovuta munire di una calcolatrice per certificare, in seguito ad una richiesta di accesso agli atti della dottoressa Arnone, che il ricorso ai legali esterni dal 1 gennaio scorso è costato 133.859,96 euro. L’anno solare non è terminato ma questo importo, aggiornato dalla dirigente Sciarra, non convince l’esponente della minoranza. E’ legittimo che sul piano procedurale l’amministrazione formiana abbia affidato con un sola determinazione più costituzioni in giudizio (in diversi ambiti, Tar, Tribunale ordinario e Consiglio di Stato) allo stesso professionista? E’ legittimo che i legali nominati, oltre agli incarichi multipli, vengano sottopagati con somme sotto la soglia del minimo tariffario o, al contrario, con importi lievitati di tre quattro volte rispetto alla severe e chiare prescrizioni del Dipartimento della Funzione Pubblica? In attesa che gli ordini forensi di Latina e Cassino (del consiglio direttivo di quest’ultimo fa parte il vice sindaco e assessore al comune di Formia Giovanni Valerio) intervengano a difesa naturalmente della categoria, il capogruppo Arnone ha scoperto che tra i beneficiari degli incarichi esterni del comune di Formia ci sono l’avvocato Antonio Urciuolo (candidato alle amministrative del 2021 nella lista di Fratelli d’Italia di cui componente del direttivo cittadino , destinatario di 17.960 euro per 10 costituzioni in giudizio davanti il Tar) e l’avvocatessa Debora Franzini che, orbitante attorno allo studio legale del consigliere di maggioranza Luigi Rossi, si è vista affidare 13 costituzioni al Tar per un importo, in proporzione, davvero irrisorio: 23.322 euro.
Stesso cliché utilizzato per Anna Foglia (21.767 euro per difendere l’ente in ben 14 posizioni). Sono stati trattati con i guanti bianchi altri colleghi. L’avvocato e giuslavorista Maurizio Danza (insegna presso l’Università Mercatorum di Roma) ha meritato una determina con l’impegno di spesa di ben 19.544,91 euro per difendere il comune il 6 novembre contro il ricorso promosso davanti il Giudice de lavoro del Tribunale di Cassino dall’ex comandante Rosanna Picano contro il suo discutibile allontanamento nel 2022 da parte della Giunta Taddeo – il Tar si è dichiarato incompetente a decidere – dalla guida della Polizia Locale. E ancora. L’avvocato bolognese Luigi Balestra ha avuto impegnati 21.767,20 euro per rappresentare il comune nel procedimento pendente davanti la Corte d’Appello per il fallimento della municipalizzata “Formia servizi”, il collega Marco Orlando potrà emettere una fattura di 20.884,396 euro per aver rappresentato il comune di Formia nel vittorioso ricorso promosso davanti il consiglio di Stato dal Centro Servizi Ambientali di Castelforte per quanto riguarda la revoca del servizio di smaltimento dei rifiuti indifferenziati ( non bastava la più modica costituzione in giudizio dell’avvocato Teresa Teofilatto per conto della municipalizzata Futuro Rifiuti zero?) .
Il capogruppo Arnone ha evidenziato come il comune per difendersi in un contenzioso promosso dal condominio “La Valle” abbia stanziato 11.672,96 euro per l’avvocato Maria Teresa Colelli Riano e 8.434,19 euro per l’avvocato di Santi Cosma e Damiano Giuseppe Di Principe impegnato in una causa promossa dalla società edile “Manering”. Per il penalista fondano Luigi Panella è stato deliberato un impegno finanziario di 5200 euro – pare che si tratti di un acconto – per denunciare una serie di giornalisti che la scorsa primavera accusarono i servizi sociali del comune di scarsa attenzione nei confronti di un giovane di 17 anni che, anziché trovarsi a scuola così come aveva disposto il Tribunale dei minorenni, morì in un incidente stradale in sella al suo scooter nel tratto iniziale della superstrada per Cassino nella frazione di Penitro.
Una curiosità. Il più povero” dei legali censiti e nominati dal comune di Formia dall’inizio del 2024 è l’avvocato romano Dario La Torre. Per lui “solo” 1500 euro in un contenzioso al Tar dall’avvocato ed ex consigliere comunale Christian Lombardi. Serve accontentarsi?