FORMIA – “Il silenzio più assoluto della Regione Lazio, dell’Ente Parco Riviera di Ulisse e del Comune di Formia”. Lo denuncia uno dei due consiglieri comunali del Partito Democratico Alessandro Carta all’indomani della presentazione del ricorso d’urgenza presentato al Tribunale di Cassino dall’appena costituito civico “Noi del Parco di Gianola” contro l’installazione, in via della Vigne, di una potente antenna 5G per conto della Wind. L’iniziativa legale promossa dagli avvocati Luigi Parenti e Mauro Piscopo non ha registrato nessuna presa di posizione di Regione, Comune ed ente – che sottovoce si difendono rilanciando i pareri positivi espressi da una ”qualificata” conferenza dei servizi convocata per l’installazione dell’impianto – e il consigliere Dem Carta ne prende atto ma con una considerazione: “I cittadini sono sempre più preoccupati per i potenziali riflessi negativi sulla loro salute e sulla fauna selvatica”.
A dire del consigliere del Pd “la localizzazione delle antenne viene scelta dalle compagnie telefoniche in base alla loro convenienza e senza il minimo controllo dell’Amministrazione comunale. Capita spesso che in molte zone della città, senza preavviso e all’oscuro di tutti, i cittadini vedano nascere antenne a poca distanza da dove abitano – ha dichiarato il consigliere Carta – È sufficiente che un cittadino dia il benestare per la posta del ripetitore sul proprio terreno o edificio, senza preoccuparsi del danno che arrecherà alla zona sia sotto il profilo della salute, dell’impatto visivo e del conseguente deprezzamento del valore dei fabbricati, ma pensando esclusivamente ai propri interessi economici. Va detto anche che i Comuni sono costretti a muoversi tra le maglie strettissime che la normativa nazionale concede loro. L’installazione di antenne di telecomunicazione viene infatti equiparata a opere di urbanizzazione primaria e di interesse pubblico”.
A fronte di questo palese far west Carta offre una soluzione operativa: Il comune può dotarsi di un piano antenne che costituirebbe un utile strumento da utilizzare in sede di concertazione con i gestori telefonici- ha aggiunto – Consentirebbe di valutare preliminarmente le aree non idonee all’installazione, come scuole, ospedali e parchi. I Comuni infatti possano adottare regolamenti per minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e garantire un’installazione ordinata degli impianti”.
Nel bersaglio dell’esponente è finito lo stesso sindaco di Formia che, in qualità di massima autorità sanitaria locale, “dovrebbe informare ed intervenire per proteggere i cittadini di fronte al posizionamento indiscriminato di antenne da parte di compagnie telefoniche in terreni ed edifici privati del comune di Formia”. Serve “nel minor tempo possibile” un piano antenne e, in attesa che lo strumento urbanistico venga redatto ed approvato, lo stesso comune – ha proposto il consigliere Carta annunciando la presentazione di una mozione – dovrebbe sospendere tutti gli iter autorizzativi relativi a nuove richieste di installazione di antenne di telecomunicazione”.