Formia / Conflitto israelo-palestinese, la sezione Anpi lancia un appello per la Pace

Attualità Formia

FORMIA –  “Come ANPI Nazionale, Provinciale, Sezione di Formia, ci è sembrato che il modo migliore fosse quello di assumere delle iniziative concrete e rispondere su vari terreni. Chiediamo per Gaza e di tutti i palestinesi il riconoscimento del loro Stato, lo Stato della Palestina e di poter vivere in pace. Parimenti chiediamo lo stesso per Israele“. E’ la richiesta-appello formulata in una nota dalla locale sezione Anpi “Pilo Albertelli Gioacchino Gesmundo” di Formia, la quale propone una riflessione: “assistiamo impotenti al massacro di decine di migliaia di civili innocenti, bambini, donne e anziani. Adesso basta, si deve fermare il massacro in medio oriente, fermare la guerra. Ci siamo interrogati su come reagire al senso di inutilità che sentiamo davanti alla catastrofe in corso a Gaza, in Cisgiordania e ora in Libano“.

“Nell’ultimo anno, nonostante lo sdegno e la riprovazione della società civile, non si ferma l’escalation militare da parte di Israele. Da quando Hamas, con la sua esecrata incursione nel rave israeliano, ha ucciso un migliaio di civili e catturato degli ostaggi, si è scatenata la macchina della vendetta israeliana. A nulla sono valsi i richiami dell’ONU. Gli USA e molti governi europei inviano armamenti in Israele, di fatto giustificando e sostenendo il governo di Netanyahu, rendendosi complice di questa mattanza. Una spirale che sembra non avere fine, decine di migliaia di bambine e bambini palestinesi uccisi dalle armi, altrettanti donne e uomini innocenti. La distruzione sistematica di ospedali, il blocco dei rifornimenti di farmaci, di cibo, di acqua, condannano la popolazione civile ad una morte atroce. Malattie, ferite non curate, amputazione di arti senza anestesia, un quadro apocalittico” – spiega la sezione formiana Anpi.

“Assistiamo alla morte di due popoli, quello di Palestina per mano israeliana, quello di Israele per mano di Netanyahu. Un omicidio suicidio ed un occidente passivo e consenziente. Facciamo nostre le parole pronunciate in una intervista presso la RAI, della Professoressa Anna Foa, dove dice che Israele si sta suicidando, le facciamo nostre ed esprimiamo la massima vicinanza e solidarietà verso la Prof. Anna Foa” – aggiunge nella medesima nota.

Si legge infine : “L’ONU deve adempiere fino in fondo al suo ruolo, una forza di interposizione tra i due stati, i due stati disarmati e protetti dalla Comunità internazionale, per una convivenza pacifica. L’ANPI Nazionale ha indetto una raccolta fondi per aiutare le persone sfollate. Fermare i cani dell’odio, perché purtroppo l’odio è stato iper alimentato da questo massacro. Chiediamo che nel frattempo si riaprano i corridoi umanitari e si permetta il passaggio dei rifornimenti, vigilati dall’ONU, e se si ignorano ancora le risoluzioni, espellere lo stato che non adempie e lo si disarmi. Per fermare la guerra bisogna costruire la pace, sembra retorica, sembra banale, ma non ci sono altre ricette. Per fermare questa barbarie, occorre che tutto l’occidente collabori e fermi il traffico di armi a favore di ciascuno contendente. Ci si chiede quante vite umane dovranno essere ancora sacrificate sull’altare dell’incubo della costruzione della grande Israele. Fermiamoli ora!”.