SUD PONTINO – “Gli interventi fondamentali previsti negli strumenti programmatori della Regione Lazio e delle Ferrovie, concernenti lo sviluppo del litorale sud del Lazio, sono la riattivazione della Terracina-Priverno Fossanova e il ripristino della linea ferroviaria Formia_Gaeta”. E’ l’assunto dal quale parte una riflessione sul tema del presidente provinciale, nonché coordinatore locale di Terracina di Azione, Arcangelo Palmacci.
Palmacci sull’argomento ricorda, innanzitutto, l’intervento del consigliere regionale di Azione, Alessio D’Amato, che pensando alla viabilità accanto alla Littorina pensò bene di immaginare anche un cosiddetto “Metromare del golfo di Gaeta” che fosse in grado di occuparsi del collegamento di Minturno (Scauri)- Formia-Gaeta ed eventualmente aggiungere anche Sperlonga e San Felice Circeo. “In ogni caso è il ripristino della littorina Formia – Gaeta, l’infrastruttura fondamentale in grado di alleggerire il traffico all’interno della conurbazione Formia – Gaeta e offrire una alternativa al trasporto merci, che, oggi, avviene esclusivamente su gomma. Eppure i lavori di questa tratta ferroviaria sono sospesi”.
A questo punto il pensiero va all’iniziativa politica proprio dell’On. Federica Onori di Azione, la quale – poco più di una settimana fa, sabato 26 ottobre – ha raggiunto Gaeta per un incontro pubblico allo scopo di accendere un faro e a aprire un margine di comprensione sullo stato delle cose che riguarda la Littorina; un’iniziativa – va ricordato – già intrapresa con la sua antecedente interrogazione parlamentare al vice-ministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, di Fratelli d’Italia.
“I lavori sarebbero stati sospesi perché il Consorzio Industriale, in qualità di soggetto attuatore dell’intervento, non avrebbe provveduto a (a oltre due anni dalla richiesta) inoltrare alla Regione il richiesto progetto della ferrovia revisionato sulla base delle prescrizioni dettate dalla Regione medesima” – ricorda, allora, l’esponente di Azione Arcangelo Palmacci per poi porsi e porre una serie di domande: “quali sono stati i motivi ostativi che hanno impedito e impediscono tuttora al Consorzio di rivedere il progetto adeguandolo alle normative vigenti a partire da quelle in materia di circolazione ferroviaria e conseguenti autorizzazioni? Perché il Consorzio non ha ancora provveduto ad inoltrare il piano programmatico di sostenibilità ambientale ed economica unitamente alla previsione di un attestamento presso gli impianti di Formia gestiti da RFI per il completamento della tratta Bevano – Formia? I comuni di Formia e Gaeta hanno, in qualità di soci del Consorzio, incalzato quest’ultimo a provvedere? Hanno investito della vicenda l’Ispettorato dei Trasporti?”.
E non finiscono qui le domande che si pone Palmacci (Azione): “Due anni di ritardo da parte del Consorzio e dei Comuni ad esso aderenti senza avere alcuna interlocuzione né alcuna risposta alle richieste della Regione, è assolutamente privo di giustificazione. Possono, del resto, la stessa Regione e le Ferrovie rimanere inerti di fronte a tutto ciò? Perché non si sono prodigati con spirito collaborativo tra istituzioni per superare questa ‘impasse’?”.
Nel condannare il ritardo lo definisce “ingiustificabile” soprattutto alla luce dell’inserimento da parte della Regione dei comuni di Formia e Gaeta fra le aree beneficiarie della misura denominata Zona Logistica Speciale, tra le cui linee di intervento e obiettivi strategici ha proprio – tra gli altri – anche il rafforzamento dei collegamenti funzionali strutturali tra i porti di Formia e Gaeta, attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie e stradali, dare nuovo impulso al sistema portuale. Ed ecco perché la proposta del presidente provinciale di Latina di Azione a questo punto avanza l’idea che ad occuparsi di un tavolo di concertazione tra tutte le parti istituzionali e sociali possa essere proprio la Regione Lazio
“La politica è definizione degli obiettivi, formulazione delle scelte e impulso, linguaggio della verità e cultura del governare, al di là se si è al governo o all’opposizione. Questa impostazione è sempre stato il riferimento di Azione di Gaeta di Formia e di Minturno che, partendo dalla individuazione dei bisogni e delle esigenze delle comunità del Golfo, ha formulato le proposte sulle quali ha poi investito i parlamentari di riferimento che le hanno fatte proprie” – riflette ancora Palmacci, lanciandosi in un pensiero politico che abbracci la forma oltre che il contenuto.
Ed infine l’ultimo passaggio riguarda la “privatizzazione del piazzale della ex-stazione di Gaeta”, oggetto di un processo penale appena iniziato presso il Tribunale di Cassino. “Se, come deve essere, la precondizione della politica è la legalità, allora si può e si deve rivendicare, ma senza forzature e con equilibrio, che la giustizia faccia il suo corso rapidamente accertando le eventuali responsabilità. Il piazzale davanti alla stazione di Gaeta deve essere restituito alla sua primaria funzione pubblica con rigorosa convinzione, senza infingimenti o ipocrite o nevrotiche esternazioni e senza trasformismo e spregiudicatezza nei comportamenti concreti che spesso sono incoerenti con gli stessi propri atti deliberativi. E’ la via maestra, è la via del ‘fare’ con serietà e trasparenza”.