ALATRI – Un altro video ha caratterizzato lo svolgimento del processo per la morte, il 30 gennaio 2023, di Thomas Bricca in località Girone ad Alatri. Dopo quello prodotto dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Frosinone che ha ricostruito le fasi che precedettero e seguirono il delitto del 19enne studente, lunedì è stato il turno di quello realizzato dall’ingegner Marco Zonaro, l’esperto balistico nominato dall’avvocato Marilena Colagiacomo, legale di parte civile per conto del padre e della sorella vittima. Il perito ha simulato in un poligono di tiro lo sparo di un colpo di pistola, dal basso verso l’alto, da una distanza di 19 metri, la stessa in cui si trovava Thomas quando fu colpito in testa rispetto al suo killer.
Zonaro, a differenza di quanto sostengono le difese dei due imputati, Roberto e Mattia Toson, ha evidenziato come un soggetto che ha dimestichezza con le armi sia stato in grado di colpire il bersaglio da quella distanza anche con la mano sinistra e senza che il colpo venisse deviato da alcunché. E Mattia è destrorso e – l’hanno appurato le indagini dei Carabinieri – ha frequentato a lungo un poligono di tiro di Veroli. Vi era stato due giorni prima del delitto di Thomas per coltivare l’hobby del Softair, sport di squadra che simula azioni militari. Questa specialità – ha aggiunto in aula Zonaro – migliora la mira e consente di aver un braccio più fermo. Davanti la Corte d’Assise di Frosinone ha deposto, inoltre, un altro perito di fiducia del papà e della sorella di Bricca.
Il medico legale Antonio Grande ha sottolineato come Thomas non si sarebbe potuto salvare per quel colpo di pistola – un proiettile calibro 38 special o 357 magnum – che lo ferì mortalmente in testa. A suo dire l’’ogiva trovata dai Carabinieri del Ris sul luogo del delitto provoca una mortalità pari al 100%. Se l’avvocato Colagiacomo ha deciso di soprassedere all’interrogatorio della sorella di Thomas, Silvana, la Corte ha deciso di acquisire gli interrogatori resi al Pm Ricca da parte di Roberto e Mattia Toson che, attesi in aula per rispondere alle domande della Procura e delle parti civile, hanno preferito partecipare all’udienza in video conferenza dai penitenziari in cui sono reclusi.
Padre e figlio – come anticipato – non hanno rendere alcun interrogatorio. Attendono che i periti di fiducia terminano alcuni accertamenti difensivi in corso con cui replicare al video dei Carabinieri proiettato in aula nelle ultime udienze che, nonostante sia realizzato nel maggio 2023, la difesa ha dichiarato di ignorare l’esistenza sino a quando è stato mostrato nel processo. Si torna in aula il prossimo 20 dicembre quando saranno sentiti proprio i consulenti tecnici dei legali difensori Angelo Testa ed Umberto Pappadia.