Gaeta / L’ex-circolo ufficiali la “Gran Guardia” non avrà completamente un nuovo look

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GAETA – Il rischio è fondato. Uno dei gioielli urbanistici ed architettonici ereditati dall’irripetibile storia di Gaeta, l’ex circolo ufficiali dell’Esercito denominato “La Gran Guardia”, non avrà completamente un nuovo look così come aveva ipotizzato (troppo ottimisticamente) l’ex sindaco della città Cosimino Mitrano. “Se qualcuno pensa che l’impresa realizzi quanto previsto nel progetto definitivo di restauro e di recupero funzionale dello storico immobile di piazza Caboto si sta sbagliando di grosso”. A dichiararlo è l’impresa “Accetta Costruzioni srl” che il 10 dicembre 2019, dopo essersi aggiudicata l’appalto, firmò il contratto per realizzare il restauro ed il recupero funzionale dell’edificio.

I lavori iniziarono il 20 dicembre di cinque anni fa e – secondo la Giunta municipale che in questi giorni è stata costretta ad approvare una perizia di variante in aumento – “ad oggi sono in corso”. “Niente di più falso perché il cantiere è desolatamente fermo da tempo – ha commentato il consigliere comunale di opposizione nonché presidente della commissione Controllo e Garanzia del comune di Gaeta, Franco De Angelis – e le ragioni sono contenute nella stessa delibera che l’esecutivo ha approvato in questi giorni”. Ed un alone di mistero ha accompagnato l’adozione di questo provvedimento che consente alla ditta Accetta Costruzioni srl” di fare ora affidamento su una somma integrativa di poco più di 272mila euro, recuperando di fatto il ribasso d’asta (15,75%) con cui si era aggiudicato l’appalto cinque anni fa per l’importo di 927mila. La bozza di delibera è stata fatta recapitare da qualche “manona” o corvo in libera uscita dal palazzo municipale di piazza XIX Maggio tra la corrispondenza privata del consigliere D’Angelis e della sua famiglia.

Qualche esponente dell’amministrazione o dell’apparato tecnico voleva lanciare un messaggio di dissenso all’esterno? Sembrerebbe proprio di sì anche perché il progetto di variante è stato approvato dalla Giunta da non pochi mal di pancia da chi non avrebbe dovuti (apparentemente) averli, l’assessore all’urbanistica Linda Morini. E’ stata la stessa delegata a chiedere una pausa di riflessione o una serie di chiarimenti….all’ex sindaco di Gaeta Mitrano. E l’assessora sembra aver avuto mille ragioni, soprattutto dal punto di vista di un possibile danno erariale, in considerazione di quanto c’è scritto nella bozza di delibera proposta dal sindaco in carica Cristian Leccese. La gestione dell’opera è stata approssimativa e la delibera lo chiarisce: “In fase esecutiva la direzione dei lavori ha individuato necessarie modifiche al progetto in esecuzione per circostanze impreviste ed imprevedibili relative sia a problemi funzionali legati all’adeguamento strutturale sia per situazioni di degrado di elementi strutturali ed architettonici manifestatisi in corso d’opera per le quali stati emessi ordine di servizio”.

La ditta “Accetta Costruzioni srl”, attraverso la direzione dei lavori, è stata costretta il 18 novembre scorso (mica tre mesi) a bussare “a danari” nei confronti del comune di Gaeta anche per altre due ragioni per riequilibrare il quadro economico: l’aumento dei prezzi e quello “significativo” del costo dei materiali. Di certo la Giunta, tra le riserve e le titubanze dell’assessore Morini, ha deciso di riconoscere quanto richiesto dalla società appaltatrice ma i problemi gestionali legati a questo strategico cantiere non finiscono mai. Che l’opera sia condannata a rimanere un’incompiuta lo confermerebbe un’indiscrezione che circola insistentemente da giorni: l’Agenzia del Demanio avrebbe comunicato al comune di Gaeta di recedere dalla convenzione che, sottoscritta il 12 ottobre 2016 dal Ministero dei bene e le attività culturali e del turismo e dall’allora sindaco di Gaeta Mitrano nella fasi iniziali della campagne elettorale amministrativa della primavera successiva, si concretizzava essenzialmente per due obiettivi.

Il primo punto di questo accordo di valorizzazione trasferiva gratuitamente al patrimonio comunale l’ex Gran Guardia nell’ambito delle disposizioni del federalismo demaniale culturale (decreto legislativo numero 85/2010) mentre il secondo consentiva alla stessa agenzia del demanio di utilizzare l’immobile per alcune iniziative istituzionali e di rappresentanza e di realizzarvi all’interno un museo nazionale sulla storia di questo organismo dipendente del Ministero dell’Economia. E – secondo i reclamizzati intendimenti dell’allora sindaco di Gaeta – a trarre beneficio sarebbe stato lo stesso comune che ringraziava l’agenzia del Demanio per la generosa disponibilità ad investire tre milioni e 300mila euro per poter completare i lavori “iniziati e tutt’oggi in corso” avviati dalla “Accetta Costruzioni srl”.

Nel frattempo una delicata inchiesta giudiziaria ha terremotato i vertici della direzione regionale del Lazio dell’Agenzia del Demanio, costretta ad avviare una riflessione sulla concretizzazione del contenuto del generoso accordo di valorizzazione del 12 ottobre di otto anni fa. La “Accetta Costruzioni srl” non ha peli sulla lingua quando arriva ad una drastica conclusione: “Quando saranno smontate le impalcature dell’ex Gran Guardia non si svegli qualcuno e ci chieda di rifare le facciate”. Quando fare impresa a Gaeta (nei confronti del comune) è diventata una missione impossibile..