LATINA – Tempi celeri e certi per arricchire l’edilizia sanitaria e, di conseguenza, l’offerta assistenziale dell’Asl sul territorio della provincia di Latina. Lo chiede il commissario straordinario Sabrina Cenciarelli a due gruppi di lavoro chiamati a verificare l’iter di realizzazione delle Case e degli ospedali di Comunità. Si tratta di interventi molto attesi che, approvati a più riprese dalla Regione Lazio, sono stati finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il tempo non è un fedele alleato, bisognare fare presto e la dottoressa Cenciarelli, consapevole che i cantieri vanno chiusi nei tempi di legge, ha deciso con la determina commissariale numero 986 del 26 novembre scorso di colmare un vuoto venutosi a creare con le dimissioni del gruppo di lavoro istituito il 10 maggio 2023 dall’allora diggì Silvia Cavalli.
Vi facevano parte l’allora direttore ad interim della Uoc “Tecnico e patrimonio” della stessa Asl Marco Cristaldi, dell’architetto Annalinda Ianiri e degli ingegneri Francesco Licciardo e Marco Di Vito. Nel frattempo è cambiato il direttore dell’ufficio tecnico dell’Asl – lo scorso 15 marzo l’ingegner Paolo Palomo ha preso il posto di Marco Cristaldi mentre l’architetto Ianiri e Liccardo si sono dimessi dagli incarichi ricevuti. La neo commissaria Cenciarelli avrebbe potuto ricorrere all’esterno ma, certa che l’Asl dispone “nel proprio organico di personale in possesso di idonee capacità tecniche e di competenza”, ha istituito due nuovi gruppi di lavoro per verificare i progetti esecutivi in essere “sino al “completamento delle operazioni finanziate dalle diverse misure del Pnrr”.
E così che per capire a che punto ci sono i progetti per la realizzazione della “Casa della comunità” di Sezze, Latina, Cisterna e per gli “ospedali di comunità” di Cori e Sezze sono stati nominati il neo dirigente Paolo Palombo, il dirigente Silvio Sicignano e l’ingegner Marco Di Vito. Cesare Rinaldi si affiancherà a Palombo e Di Vito per verificare l’iter di realizzazione dei progetti esecutivi delle Case di Comunità di Terracina e Sperlonga e per gli ospedali di comunità di Gaeta e Minturno. Quest’ultimi rappresentano una via di mezzo tra l’ospedale tradizionale e i punti assistenziali sul territorio: vi viene garantita una degenza con una gestione infermieristica con l’apporto di medici dipendenti del distretto competente per territorio. A proposito di ospedali la Giunta regionale ha stilato le classifiche per i direttori generali e dei commissari straordinari delle Asl laziali in carica nel 2021, l’anno considerato più penalizzante a causa dell’emergenza pandemica.
Si tratta di un adempimento conclusivo di un iter iniziato lo scorso 28 marzo quando la direzione regionale Sanità trasmise all’Oiv, l’organismo regionale di valutazione, le risultanze dell’istruttoria nel frattempo compiuta sul raggiungimento o meno degli obiettivi assegnati, appunto, ai direttori generali e commissari straordinari in carica tre anni fa. E tra le prime Asl a campeggiare in questa graduatoria è quella di Latina – all’epoca diretta da Giorgio Casati prima e dalla dottoressa Silvia Cavalli poi – che ha ottenuto 93 punti ex aequo dell’Asl Roma 2. Ha fatto meglio di quella di Frosinone (81) piazzandosi alle spalle dell’Ares 118 (ha ottenuto il massimo del punteggio, 100), dell’Asl di Viterbo (98), dell’Asl di Rieti (96), dell’Azienda San Giovanni e del policlinico Gemelli di Roma (95), dell’Ifo e dell’ Imni (94,7) e del policlinico Tor Vergata(94). La classifica diramata dalla Giunta regionale con la delibera 958 del 22 novembre ha permesso all’azienda sanitaria pontina di distinguersi rispetto ad altre Asl e ospedali più importanti come il Sant’Andrea (92,86), l’Asl Roma 3 (92), l’Asl Roma 1 (90,2), l’Asl Roma 6 (86) e, appunto, l’Asl Frosinone, fanalino di coda con 81 voti su 100.