Cassino / “La prova scientifica nel giallo di Arce”: negato Palazzo della Cultura per presentazione, veleni e carte bollate

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CASSINO  – Ancora veleni e carte bollate sullo sfondo dell’infinita vicenda giudiziaria e processuale legata alla scomparsa e all’omicidio di Serena Mollicone avvenuti il 1 giugno 2001. Nei giorni in cui la procura generale ha presentato appello in Cassazione contro l’assoluzione bis per tre dei cinque imputati (Franco, Marco e Annamaria Mottola) il portavoce del pool difensivo, il criminologo Carmelo Lavorino è autore di una velenosissima polemica contro il sindaco di Cassino Enzo Salera. Il pomo della discordia è rappresentato dalla mancata autorizzazione della Giunta al criminologo di Gaeta per la presentazione, presso il palazzo della cultura di Cassino, del suo libro “La prova scientifica nel giallo di Arce” . Lavorino dichiara di essere “vittima di una vergognosa discriminazione, di una dittatoriale limitazione alla libertà di espressione, di una inopportuna scelta di campo colpevolista.
Ovviamente mi rivolgerò alla competente Autorità Giudiziaria (penale, amministrativa, civile) ed alle istituzioni (fra cui il Presidente della Repubblica, il Consiglio Superiore della magistratura) affinché vengano valutati eventuali tutti elementi di responsabilità conseguenti al rifiuto, tra l’altro ingiustificato, del Palazzo della Cultura – osserva Lavorino – Si tratta di una struttura che non è nella personale disponibilità del Sindaco, ma dovrebbe essere a servizio della collettività tutta”. Lavorino ha rivelato e diffuso una lettera inviata al sindaco Salerà in cui protesta platealmente “per la decisione, per il contenuto, per i tempi, per i modi, per l’occulto movente e per il contesto. Ho chiesto per ben cinque volte a lei ed all’assessore alla Cultura di presentare il libro ‘La Prova Scientifica nel Giallo di Arce’ seguendo le indicazioni dei signori responsabili del Palazzo della cultura (Antonio Fargnoli e Marino Ceramari). Le date sono esattamente i giorni 20 agosto, 30 agosto, 2 settembre, 17 settembre e 18 novembre 2024, gli autori del libro sono il dott. Enrico Delli Compagni e il sottoscritto. Per quattro volte Lei non mi ha risposto, nessuno del Suo Gabinetto mi ha risposto e Lei non mi ha fatto rispondere, nonostante esistano il brocardo “Chiedere è lecito, rispondere è cortesia” e l’obbligo di risposta con motivazione”.
Poi, guarda caso, dopo che il 15 novembre 2024 ho presentato querela contro di Lei, contro l’Assessore alla cultura ed altri per avere impedito a noi della Difesa della Famiglia Mottola la conferenza stampa del 16 luglio 2024 presso il Palazzo della cultura di Cassino, dove dovevamo parlare dell’assoluzione dei suddetti anche n Appello, mi arriva la Sua (e della Giunta…) negazione o “non autorizzazione” all’uso della sala del Palazzo della Cultura” .
Per il professor Lavorino “… è stata negata l’autorizzazione della presentazione di un libro… come nelle dittature dove si ha terrore della Cultura e del confronto. Questa negazione mi ha rammaricato, addolorato, sconcertato e deluso, in quanto ho intuito, percepito e letto nel comportamento di negazione all’autorizzazione tutto il Suo/Vostro livore contro la difesa della Famiglia Mottola (Avvocati e Tecnici). Il Suo/Vostro comportamento è stato altamente discriminatorio, e Le/Vi ricordo che la discriminazione è una differenza di trattamento fra soggetti (persone fisiche e/o giuridiche) che mira a provocare l’esclusione sociale del soggetto vittima del comportamento discriminatorio. Quello che mi dispiace come intellettuale e come democratico è che per discriminare la Difesa della Famiglia Mottola, i signori Mottola e il sottoscritto, in quanto portatori di scelte processuali lecite e costituzionali da Voi evidentemente non condivise, si obbedisca a sentimenti ed emozioni di ostracismo, vendetta, livore, antipatia e rabbia”. 
“Il grosso problema nella fattispecie è che la discriminazione è stata messa in essere da Lei Signor Sindaco in qualità di Sindaco e dalla Giunta Comunale di Cassino nei confronti di un libro opera di cultura e d‘ingegno, di scrittori, nei confronti di professionisti e della Difesa della Famiglia Mottola che si sono mossi dentro la Legge e per la Legge per fare rispettare la Legge” –  Lavorino conclude la lettera sottolineando come i Mottola “siano stati ritenuti innocenti sia in primo grado che in appello e che in Italia esiste il principio della presunzione d’innocenza, principio calpestato non nel mio libro, ma in un libro che Voi avete presentato ed applaudito”.
E il sindaco Salera? Lavorino ha diffuso anche il testo dell’ email di diniego del primo cittadino di Cassino: “A seguito di riunione di Giunta in cui è stata esaminata la sua richiesta, questa Amministrazione ha deciso di non concedere l’utilizzo del Palazzo della Cultura per la presentazione del suo libro”.