Formia / Centri diurni: sindaco Taddeo revoca la delega all’assessora “in contrapposizione” Rosita Nervino

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FORMIA – Un nuovo  terremoto ha investito nel week end le fondamenta dell’amministrazione comunale di Formia.  Rosita Nervino è  stata messa alla porta in maniera poco elegante dal sindaco Gianluca Taddeo  che le ha revocato la pesantissima delega alle Politiche Sociali del Comune. La dottoressa Nervino (politicamente vicina ad uno dei ‘Mister preferenze ‘ di Forza Italia, Pietro De Meo, alle amministrative dell’ottobre2021) è stata letteralmente messa alla porta dal Primo Cittadino per la sua ardita e coraggiosissima volontà di contrastare la decisione dell’amministrazione comunale di chiudere i centri diurni riservati alle persone diversamente abili. La revoca dell’incarico all’assessore Nervino è stata formalizzata dal sindaco Taddeo in un decreto firmato sabato, ma la notizia è trapelata per essere confermata nella serata della festività dell’Immacolata  che non sarà stata facile per l’assessora dimissionata.
“Dato atto che tra le priorità di questa Amministrazione una particolare attenzione è riservata alle azioni di supporto al disagio sociale, con particolare riguardo al sostegno alla disabilità – ha scritto Taddeo nelle sue premesse-  In questa delicata materia la volontà emersa all’interno del dibattito politico della maggioranza consiliare da tempo è stata quella di creare le condizioni per un assetto stabile e duraturo di equo sostegno pubblico alla disabilità, da garantirsi attraverso l’intervento diretto del Comune nella erogazione di servizi di assistenza ai disabili ed inclusione nella vita di relazione, innanzitutto mediante la istituzione ed attivazione di un centro diurno per disabili e comunque intervenendo nel supporto diretto alle famiglie. Questa scelta innanzitutto offrirà livelli più elevati di assistenza anche per effetto del controllo diretto del Comune sulle modalità e sulle attività per l’assistenza, l’inclusione ed il recupero delle persone con disabilità. Inoltre permetterà all’ente di essere più vicino ed attento ai bisogni effettivi dei cittadini con disabilità dando l’opportunità di creare dei canali diretti di ascolto per la rilevazione delle esigenze e per interventi immediati. In discontinuità con la prassi consolidata di erogare contributi a soggetti economici privati, la Giunta comunale con deliberazione numero 77 del 3 maggio 2024  – ha aggiunto il sindaco – ha espresso un chiaro indirizzo politico in tal senso, stabilendo di attivare un centro diurno comunale entro il mese di marzo 2025 e di sostenere – nelle more delle procedure amministrative per l’affidamento pubblico – direttamente le famiglie con perso disabili mediante il riconoscimento di un contributo o rimborso delle spese sostenute”.
E invece? L’assessora Nervino sarebbe andata contro corrente e i toni usati dal Sindaco la paragonano ad un’eretica: “Su questo tema di rilievo l’Assessora ai Servizi Sociali ha inteso rimarcare ulteriormente la propria distanza dall’indirizzo della maggioranza di governo di questo Comune, decidendo liberamente di non presentare sotto l’aspetto politico la relativa proposta di delibera e di non partecipare alla seduta di giunta del 3 maggio 2024 nella quale fu approvata la deliberazione n. 77 concernente il sostegno alla disabilità, proposta su indirizzo politico del Sindaco. In molte altre occasioni l’Assessora Nervino ha evidenziato una posizione di contrarietà e di non condivisione della suddetta scelta che assume un significato rilevante nel complessivo quadro programmatico dell’Amministrazione”.
L’assessora Nervino ha pagato sulla sua pelle la sua decisione (forse volutamente per creare l’incidente?) di aver partecipato al sit-in di protesta organizzata dalle cooperative Herasmus e L’aquilone. Il Sindaco l’ha considerata una forma di dissenso contro la scelta politica dell’amministrazione: “La presenza dell’Assessore alla manifestazione avrebbe dovuto essere accompagnata da dichiarazioni di condivisione e di sostegno delle ragioni dell’amministrazione comunale, mentre la sua passiva presenza ha assunto il chiaro significato politico di contrapposizione e non condivisione del percorso amministrativo in atto per il governo della Città di Formia -ha attaccato Taddeo – Non ho ritenuto  giustificabile, sotto l’aspetto politico, neanche la posizione assunta dall’Assessore Nervino nella seduta di commissione dei servizi sociali del 5 dicembre sullo stesso argomento, persistendo in un comportamento di non condivisione e di contrapposizione rispetto all’indirizzo del Sindaco e dell’Amministrazione. Più volte l’assessore ha mostrato di dissentire dalla linea politica programmatica di questa amministrazione, rimarcando il proprio distacco anche con ingiustificate assenze dalle sedute di giunta”.
Insomma il comportamento dell’assessora Nervino, “oltre ad aver leso irrimediabilmente l’imprescindibile rapporto di fiducia che politicamente deve legare il Sindaco e gli Assessori,  si è rilevato anche pregiudizievole per il mantenimento degli equilibri politici in seno alla maggioranza e per un sereno svolgimento dei lavori della Giunta“. Con la cacciata dell’assessora Nervino il sindaco di Formia, che ha assunto l’interim delle politiche sociali, ha confermato di non aver avuto un ottimale feeling istituzionale con le assessore. Lo scorso giugno, ad una settimana dal voto europeo, aveva misteriosamente sbattuto la porta l’allora assessora ai lavori pubblici Eleonora Zangrillo (anche lei di Forza Italia ), peraltro mai più sostituita.
Il MONITO DEL CONSIGLIERE LA MURA (LEGA)
“Mi auguro ora che il sindaco di Formia  Taddeo concretizzi sul piano amministrativo quanto hanno votato all’unanimità con noi dell’opposizione i consiglieri comunali di maggioranza. Va tutelata la dignità di persone svantaggiate e sfortunate che hanno bisogno di queste strutture per la loro sopravvivenza “. Sono dure come le pietre le dichiarazioni che ha rilasciato l’ex candidato a sindaco Amato La Mura all’indomani della commissione Politiche sociali del comune per dibattere la querelle dei centri diurni frequentati da una ventina di persone diversamente abili. La commissione ha dato mandato all’amministrazione comunale di esperire tutti  i tentativi  (pubblicazione di un bando pubblico o proroga dell’incarico alle cooperative Herasmus e L’aquilone) a disposizione perché i centri diurni riaprano i battenti in attesa che il comune realizzi – come annunciato dallo stesso Primo Cittadino – un proprio centro diurno.
“Siamo stati fraintesi quando abbiamo contestato facili strumentalizzazioni politiche in occasione della manifestazione di protesta dell’altra mattina dei frequentatori dei due centri diurni  che il comune di Formia ha contribuito a chiudere – ha detto il consigliere comunale della Lega – Su queste tematiche la politica deve proporre soluzioni e, a differenza di quanto detto in maniera infelice dal sindaco Taddeo secondo il quale Herasmus e L’aquilone ‘non hanno nulla a pretendere ‘ – devono tentare di migliorare la vita di queste persone che hanno bisogno di socializzazione e di integrazione. Nelle ultime settimane questi due elementi sono venuti meno e, da medico, non meraviglierei se qualche ragazzo con problemi sia stato protagonista purtroppo di qualche comportamento violento nei confronti dei rispettivi genitori solo perché non capivano la loro decisione di farli rimanere a casa…”.
Intanto stanno facendo discutere le dichiarazioni del capogruppo del PD Luca Magliozzi secondo il quale la Segretaria Comunale avrebbe bloccato la pubblicazione di un bando, proposto dall’assessore Nervino, per consentire la prosecuzione di un’esperienza gestionale in piedi dal 1990:”Se fosse veritiera la ricostruzione del collega del Pd- ha concluso il consigliere della Lega partecipante all’ultima seduta della commissione Servizi sociali – sarebbe ancora più pregiudizievole e miope  la posizione dell’amministrazione Taddeo. Il comune può anche proporre di realizzare un proprio centro diurno ma, in attesa che dalle parole passi ai fatti, deve garantire il mantenimento di un servizio che può benissimo finanziare con fondi comunali”. 
Centri diurni, il consiglio  comunale può attendere
Intanto le minoranze dovranno attendere chissà ancora quanto tempo per ottenere la convocazione del consiglio comunale su un maxi ordine del giorno sollecitata oltre quaranta giorni fa. Lo si evince da una lettera che due dirigenti (e non tutti)  del comune, Giuseppe Viscogliosi e Giuseppina Sciarra, hanno scritto alla segretaria comunale Marina Saccoccia per rispondere sui ritardi che stanno caratterizzando la stesura delle proposte di delibera da sottoporre all’attenzione della prossima seduta del consiglio comunale di Formia. I dirigenti hanno altre incombenze cui far fronte, una su tutte riguarda le verifiche in corso del dipartimento Enti locali del Mef, il ministero dell’economia e finanze. Sciarra e Viscogliosi hanno chiesto tempo e potranno “Dettagliatamente esaudire  le richieste pervenute entro i prossimi giorni (comunque non oltre la data dell’anno dicembre) stante la  complessità e l’articolazione dei quesiti posti”.