Cciaa Latina / Il tar dichiara regolari le procedure elettorali

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LATINA – Il tar di Latina, a cui aveva rinviato il consiglio di stato, si è espresso in favore della regolarità delle procedure che hanno portato nel 2014 all’elezione del nuovo consiglio della Camera di Commercio di Latina. A seguito della sentenza i raggruppamenti di Unindustria e Federlazio (contendenti per i seggi destinati al settore “industria”, dispongono entrambi di due consiglieri ed il loro peso rimane immutato. Se fosse passato il ricorso di Unindustria si avrebbe avuto invece un rapporto di 3 a 1. Di seguito il comunicato integrale dell’avvocato Salvatore Scafetta, legale che ha curato la costituzione della parte resistente, e la soddisfazione del presidente Vincenzo Zottola.

“La Regione Lazio, il 17 marzo 2014, procedendo all’assegnazione dei seggi consiliari alle associazioni partecipanti alla procedura di rinnovo del Consiglio, in proporzione al rispettivo grado di rappresentatività, assegnava – riguardo al settore “industria” – due seggi al raggruppamento Unindustria, Federimprese e U.A.I., e due seggi al raggruppamento CNA, Federlazio, Confesercenti, CdO, Confcommercio e Confartigianato. Unindustria, sulla scorta degli esiti di una verifica informale svolta presso l’Inps a carico delle imprese risultanti dagli elenchi forniti dalle associazioni del raggruppamento concorrente, impugnava la procedura, deducendo che, da un ricalcolo del grado di rappresentatività effettuato sui nuovi riscontri Inps sugli occupati, le spetterebbero tre dei quattro seggi
destinati al settore “industria”.

In giudizio, la CCIAA di Latina, difesa dall’Avv. Salvatore Scafetta, ha rilevato come la ricorrente abbia, purtroppo, applicato erroneamente il metodo D’Hondt disciplinato dalla legge, dimostrando che finanche conteggiando i dipendenti delle imprese associate al raggruppamento avversario che, secondo Unindustria, risulterebbero iscritti all’Inps di Latina, il risultato finale non cambierebbe. Anzi, la Camera ha prodotto in giudizio simulazioni dalle quali si evince chiaramente che il risultato di pareggio resterebbe invariato finanche nell’ipotesi che gli occupati delle imprese del raggruppamento CNA, Federlazio, Confesercenti ed altri, si riducessero dai dichiarati 7731 a 2548!

Il TAR Latina, con ordinanza 03.07.2014, n. 160, esaminati tali aspetti, respingeva l’istanza di sospensiva avanzata da Unindustria ritenendo che “il ricorso si appalesa non assistito da fumus boni juris, alla luce delle simulazioni di calcolo, in applicazione del metodo “D’Hondt”, effettuate dalla difesa della C.C.I.A.A. di Latina”. Appellata l’ordinanza, la V Sezione del Consiglio di Stato, con ordinanza n. 4268/2014 resa all’esito della camera di consiglio del 23.09.2014, ha ritenuto, esattamente, che “le questioni proposte esigono una approfondita valutazione che solo un esame della controversia nel merito può garantire”, e che l’istanza “va accolta in parte ai soli fini della sollecita definizione del giudizio nel merito da parte del giudice di primo grado”.

LA SENTENZA
“Il TAR, con la sentenza pubblicata ieri, ha pienamente condiviso tutte le eccezioni di inammissibilità ed infondatezza sollevate dalla difesa della Camera di Commercio, apprezzando le convincenti simulazioni di calcolo da questa fornite, dimostrative che del fatto che finanche l’applicazione al procedimento di rinnovo delle “correzioni” dei dati sostenute dalla ricorrente non consentirebbe a quest’ultima di superare la cd. prova di resistenza e,
quindi, di ottenere il seggio cui mirava.

Si legge nella sentenza che la difesa camerale è riuscita a depotenziare in maniera significativa il valore indiziario delle verifiche eseguite da Unindustria, non riuscendo questa a contrastare validamente la portata delle menzionate simulazioni. Sul punto, il TAR sottolinea l’erroneo equivoco in cui è incorsa Unindustria nell’applicare, per la divisione dei seggi, un metodo del tutto personale in grado di generare un meccanismo “leonino” di attribuzione ad un solo soggetto di tutti i seggi riservati al settore dell’industria, in pieno contrasto con il metodo d’Hondt prescritto, invece, dalla legge. Da ciò è scaturita l’inutile presentazione del ricorso, giustamente dichiarato inammissibile e
infondato dal TAR.

“Accogliamo con soddisfazione l’esito cui è giunto il TAR Latina – dichiara il Presidente Vincenzo Zottola – a conferma della piena legittimità della procedura che ha portato al rinnovo degli attuali Organi della Camera di Commercio”.