ROMA – “Si è tenuto oggi un incontro del tavolo riunito presso la sede della giunta regionale del Lazio per discutere della problematica relativa ai precari della giustizia, ovvero gli oltre 400 lavoratori impiegati presso i Tribunali di Latina, Frosinone e Roma dopo la partecipazione ad un progetto formativo, ma il cui percorso si è interrotto nel maggio scorso. A seguito di un confronto con i sindacati e gli assessorati al Lavoro e al Bilancio della Regione ed una rappresentanza di consiglieri, si è raggiunto un accordo che prevede la stipula di una convenzione per consentire la prosecuzione del progetto”.
Lo dichiarano, in una nota ufficiale, i consiglieri del Pd Enrico Forte e Simone Lupi e l’esponente di Sel alla Pisana Marta Bonafoni.
«La Regione Lazio – scrivono i consiglieri – conferma per l’anno 2015 (periodo Ottobre-Dicembre ) l’impegno per l’attivazione di una convenzione con gli uffici giudiziari competenti e per la quale ha disponibilità finanziarie pari a 500mila euro.
Nel mese di settembre, prima della sottoscrizione definitiva della convenzione, il tavolo si riunirà nuovamente per condividere i contenuti della convenzione stessa, e iniziare il confronto con l’obiettivo di proseguire il progetto anche nel 2016, non escludendo ulteriori proposte ad oggi non previste: i consiglieri regionali confermano l’impegno al reperimento delle risorse necessarie nel prossimo bilancio.
Allo stesso tempo – fanno sapere i consiglieri di maggioranza – il consiglio regionale si farà promotore dell’apertura di un confronto nel mese di settembre che coinvolga la Giunta e i Parlamentari del Lazio per ricercare soluzioni definitive alla vertenza».
Concludono Bonafoni, Lupi e Forte: « Il risultato odierno è frutto di una sinergia che ha l’obiettivo di andare incontro il più possibile alle esigenze dei circa 430 lavoratori che da maggio non percepiscono più nessun compenso e che da mesi attendono una risposta dalle istituzioni. In un clima di grandi ristrettezze economiche, pensiamo di aver messo un primo tassello per consentire la prosecuzione del lavoro di questi uomini e donne il cui operato è diventato sempre più prezioso per consentire il funzionamento degli uffici giudiziari».