FORMIA – Maggioranza ed udc approvano la delibera anti Acqualatina. Un risultato storico per i morosi e gli indigenti che obbliga il gestore idrico a compiere un passaggio giudiziario prima di staccare il contatore. La delibera in votazione come ha sottolineato Ernesto Schiano (pd) non prevede più un’ordinanza sindacale di riallaccio, pratica bocciata dal Tar di Latina per un caso verificatosi tra il comune di Cassino ed il gestore idrico locale (l’Acea), ma l’accertamento della situazione tramite un terzo dal momento che l’acqua pubblica è un bene primario e le riduzione del flusso di potenza operate in questi casi dal gestore idrico nella realtà si traducono in rubinetti completamente a secco, soprattutto quando le utenze sono posizionate ai piani superiori dei palazzi. Nel corso della seduta è intervenuto Gennaro Varriale, in rappresentanza del comitato spontaneo di lotta contro Acqualatina. Ha fatto presente come negli ultimi anni il costo del servizio fornito da Acqualatina sia aumentato del 103%, senza il salto di qualità tanto auspicato. Il sindaco Bartolomeo ha fatto presente che il comune ha stanziato in bilancio un apposito fondo per le famiglie indigenti. La decisione del consiglio comunale avviene con i voti contrari di Forza Italia che ha sottolineato il parere contrario espresso dall’avvocatura comunale e dal capo ufficio. Per questo Salvatore Forte (pdl) ha rimarcato l’illegittimità degli atti posti in votazione e l’inappropriatezza della sede in cui è stata posta la questione. Il segretario comunale per parte sua ha chiarito che la delibera adottata è di carattere generale e non interferisce con la sentenza del Tar.