MINTURNO – La “Casa dei Bambini” è stata aperta sette anni fa senza collaudo e senza verifiche di sorta. E’ l’inquietante retroscena che emerge leggendo la lettera inviata al Comune di Minturno dai geometri Claudio Barretta e Alfio Zelfiro, che ha determinato la chiusura dell’asilo nido comunale di Via Don Pecorini a Scauri. Una struttura quindi non solo priva di agibilità ma addirittura di ogni verifica dopo l’ultimazione dei lavori di recupero.
Nella lettera, indirizzata tra gli altri anche alla Procura della Repubblica di Cassino, i due tecnici informano che durante la redazione delle pratiche sull’immobile “abbiamo constato la carenza di alcuni documenti indispensabili per procedere con il completamento dell’incarico affidatoci”.
“Detti documenti – continuano i due tecnici – sono stati più volte sollecitati verbalmente al dirigente del servizio lavori pubblici e non avendo avuto risposte esaustive, abbiamo provveduto ad ufficializzare le richieste tramite note informative protocollate presso il vostro ente il 5 mazo 2013 (prot. 5788) e il 18 marzo 2014 (prot. 7366) a seguito delle quali non abbiamo mai ricevuto risposta”. Silenzio che purtroppo persiste ancora oggi e le verifiche si stanno svolgendo soltanto grazie all’interessamento del commissario prefettizio Bruno Strati, che si è trovato tale situazione all’improvviso.
Ma c’è di più. I geometri Barretta e Zelfiro spiegano che “a causa della carenza dei predetti documenti, l’asilo nido interessato, risulta privo dell’accatastamento e cosa più importante dell’agibilità, non solo della parte interessata dall’incarico ma anche della parte pre-esistente, in quanto presso la sede della Regione Lazio, assessorato alle infrastruture e lavori pubblici, direzione regionale infrastrutture, area Genio Civile di Latina, abbiamo verificato che non sono mai stati presentati il collaudo, la relazione a struttura ultimata e le dovute verifiche di laboratorio, dei materiali utilizzati in fase d’opera da parte del direttore dei lavori, documenti indispensabili per il certificato di agibilità”.
Dunque, una struttura aperta ai bambini senza gli esami necessari a determinarne la sicurezza, ovvero completamente fuori legge. Su questo scenario inquietante sta indagando il commissario Strati, al fine di recuperare tutta la documentazione e accertare quanto di vero ci sia nella nota inviata dai due tecnici. Ma potrebbe esserci anche un retroscena giudiziario, qualora la magistratura decidesse di aprire un’inchiesta.
Giuseppe Mallozzi