MINTURNO – L’ex sindaco Paolo Graziano ha citato in giudizio il Comune di Minturno per il rimborso di spese legali sostenute durante il suo mandato di sindaco a partire dal 2001. Lo si apprende dalla delibera del commissario straordinario Bruno Strati n. 16 dell’8 febbraio 2016. Si tratta di una cifra complessiva di circa 63mila euro e riferita ad alcune cause che hanno interessato Graziano negli anni del suo mandato di primo cittadino.
Come si legge nel documento, “in data 16 novembre 2015, assunto al protocollo dell’Ente al n. 24736, è stato notificato un atto di citazione in opposizione al decreto ingiuntivo n. 1571/2015, per garanzia e manleva, al Comune di Minturno, in persona del commissario straordinario, per l’udienza fissata per il giorno 15 marzo 2016, presso il Tribunale di Latina, da parte dell’ex sindaco Paolo Graziano, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Ibello di Latina”.
Secondo quanto si legge in delibera, “l’ente non è tenuto a rimborsare agli amministratori le spese legali per giudizi che li hanno coinvolti nell’espletamento del mandato in quanto detto rimborso non è previsto da alcuna normativa”. Per questo il commissario Strati ha deciso di opporsi alla richiesta dell’ex primo cittadino e ha chiamato a rappresentare il Comune di Minturno l’avvocato Gianfranco Galella, individuato dall’elenco degli avvocati accreditati presso il Comune di Minturno per il compenso di 1500 euro, al fine di respingere ogni richiesta a tutela degli interessi dell’Ente.
Sulla questione c’era stata già una delibera, la n. 223 del 26 agosto 2015, appena due settimane dopo la presentazione della lettera di dimissioni del sindaco Graziano. In quella delibera si affidava l’incarico, per 6000 euro, all’avvocato Enrico Del Prato di Roma dell’incarico di assistenza legale proprio per avere un parere sul rimborso spese legali sostenute da amministratori “per un aggiornato esame del quadro normativo e una puntuale assistenza nella delicata, complessa materia riguardante le richieste di rimborso spese legali, formulate da vari amministratori comunali, correlate a procedimenti instaurati a partire dal 2001”.
Nel documento si legge che il segretario comunale Massimina De Filippis ha dato parere negativo in quanto aveva fatto rilevare che “risulta già una bozza di parere legale, anche se non protocollata, a firma del menzionato legale, data 30 luglio 2015 e pertanto non si può procedere al conferimento dell’incarico”. Insomma, si trattava di un doppio parere, che secondo la dott.ssa De Filippis si poteva evitare, come pure la spesa affrontata.
Nonostante tale parere negativo, così come già accaduto in precedenti atti durante questi tre anni in cui responsabili del servizio hanno dato il proprio “niet”, l’amministrazione comunale ha approvato comunque la delibera.
Sul caso aveva sollevato forti dubbi anche il capogruppo del PD Mimma Nuzzo, che puntava il dito contro gli atti che la giunta comunale, ormai negli ultimi giorni di vita, stava dispensando, elargendo anche “favori ad amici”. Alla luce di questa vicenda, forse non sono così casuali le dimissioni del sindaco Graziano dovute ad una presunta incompatibilità.
Giuseppe Mallozzi