FORMIA – “Quello di sabato 27 è stato un incontro proficuo e partecipato. Tilt ha presentato il suo programma per il 2016, un programma pensato per le persone. Noi vorremmo che la discussione politica locale non gravitasse attorno alle modalità di salvataggio dell’amministrazione, piuttosto che al mantenimento di equilibri interni a questo governo, ma attorno ai cittadini, recuperando la funzione principale della politica: il buon funzionamento della città ed il benessere di chi la vive. A tal proposito abbiamo presentato una serie di proposte che riteniamo debbano essere accolte da quest’amministrazione nell’esclusivo e totale interesse dei cittadini”. Lo dichiara Francesco D’Angelis, Referente Associazione “Tilt” di Formia.
“Primo fra tutti – prosegue – noi vorremmo che questa città si dotasse di un piano di contrasto all’omotransfobia: noi lo avevamo proposto, ma quest’amministrazione non se n’è fatta carico. Avevamo pensato di istituire uno sportello di ascolto e sostegno a tutti quei ragazzi e a tutte quelle ragazze che stavano scoprendo la propria sessualità, o che fossero vittime di bullismo, e alle loro famiglie, troppo spesso impreparate sul come affrontare l’affettività dei propri figli. Avevamo pensato allo sviluppo di un turismo gay-friendly, che non fosse esclusivo, ma inclusivo, al passo con i tempi e fonte di introiti, oltre che di sviluppo culturale, per una città come Formia che dovrebbe poter vivere di solo turismo. Avevamo proposto un partenariato con le scuole al fine di avere un supporto psicologico per tutti i ragazzi vittime di bullismo all’interno delle scuole: la piaga dell’omofobia, purtroppo, si abbatte molto spesso nelle scuole, all’ombra di studenti e docenti ignari della situazione.
Anche per le donne avevamo proposto uno sportello d’ascolto, così come per chiunque fosse discriminato e vittima di violenza: il comune di Formia ha adottato uno strumento, ovvero la bacheca rosa, di per sé insufficiente quando mancano l’educazione nelle scuole o nel lavoro, oppure il collegamento immediato e tempestivo con un centro antiviolenza, nel nostro caso, troppo lontano perché una donna lo raggiunga autonomamente. Avevamo chiesto che si parlasse di codice rosa ospedaliero al fine di supportare a 360° le donne vittime di violenza. A gran voce abbiamo chiesto, a più riprese, a quest’amministrazione l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riqualificazione dei parco giochi al fine di inserire giostrine che permettessero ai bambini disabili di giocare con gli altri: richieste mai ascoltate, cadute nel vuoto a danno dei nostri cittadini.
Sempre durante “Formia in Tilt” abbiamo chiesto di occuparci di fasce economiche svantaggiate tagliando sul comparto opere pubbliche, lì dove riteniamo ci siano troppi sprechi: la vera esigenza non è abbellire Formia cementificando, ma fornire a tutti i cittadini le stesse opportunità. Abbiamo proposto di creare centri studi pubblici e di fornire libri di testo in comodato d’uso: la scolarizzazione, in Italia, è sempre più costosa e, purtroppo, non tutte le famiglie possono permettersi di far studiare i propri figli. In questo modo, con un sovvenzionamento comunale e con il volontariato dei ragazzi, contiamo di poter aiutare i ragazzi anche nello studio, favorendo l’aggregazione, la solidarietà e l’effettività del diritto allo studio. Avevamo chiesto anche di concedere più spazi ai giovani, facendo leva, possibilmente, su quegli spazi comunali dismessi da dare in gestione, attraverso bando pubblico, ad associazioni che ne facciano un fruttuoso ritrovo giovanile.
Abbiamo chiesto, ancora un volta, di fare attenzione alle periferie, di porre seriamente rimedio all’incuria in cui sono gettate e di rendere le strade periferiche sicure: i cittadini della periferia non sono meno importanti o meno rispettabili, e le zone periferiche non sono reiette e da dimenticare, bensì siamo tutti cittadini della stessa città, importante e da tutelare in ognuna delle sue componenti. Abbiamo chiesto la ripubblicizzazione dell’acqua in rispetto del referendum del 2011 sull’acqua: ci chiediamo, infatti, come mai il comune di Napoli, ad esempio, sia stato il primo a rispettarlo e a Formia non sia possibile farlo. In ultimo, Tilt Formia, per il 2016 si impegnerà nella costituzione di comitati cittadini per i Referendum: quello del 17 Aprile contro le trivellazioni in mare e quello contro la riforma costituzionale che, a nostro avviso, rende la nostra Costituzione carta straccia, defraudando il popolo, in combinato con l’Italicum, del proprio potere elettorale.”
“Formia in Tilt, però, è stata anche l’occasione per parlare di sinistra e proporre un nostro modello: la nostra sinistra, quella che noi vorremmo è una sinistra che parta, inevitabilmente e principalmente dall’ascolto dei cittadini. Riteniamo fondamentale instaurare con loro quella “connessione sentimentale” di cui Gramsci parlava e che ci permetterebbe di dare loro risposte, soluzione ai loro problemi. Vorremmo una sinistra fresca, giovane e forte, che non sia una sinistra di poltrone e compromessi, ma pronta a schierarsi sempre e comunque dalla parte dei cittadini”.
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