Ecocar perde l’appalto ad Anzio, ma può continuare a gestire la raccolta dei rifiuti nei comuni di Minturno e Gaeta. Accogliendo il ricorso della Camassambiente spa, il consiglio di stato ha ribaltato la decisione del tar ed ha assegnato alla ditta seconda classificata l’appalto della nettezza urbana del comune di Anzio. Secondo il giudice amministrativo di secondo grado la ditta Ecocar non aveva alcuni requisiti, previsti a pena di esclusione dal bando di gara.
Secondo il collegio giudicante la Ecocar non ha argomentato, e tanto meno dimostrato, la gestione di due centri comunali di raccolta per tutto il triennio 2011/2013, avendo documentato soltanto gestioni iniziate nel corso del 2013 o successivamente, e comunque nemmeno per un singolo intero anno del triennio rilevante (requisito richiesto a pena di esclusione).
Nel procedimento aveva presentato ricorso incidentale contro Ecocar anche la prefettura di Roma, sostenendo la sussistenza dell’interdittiva antimafia. Confermando quanto sostenuto dal tar, il consiglio di stato si è schierato invece contro l’applicazione dell’interdittiva “a cascata”, inflitta per aver partecipato alla gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana di Marcianise in raggruppamento temporaneo con la Alba Paciello (ditta colpita da interdittiva “diretta”).
Per il consiglio di stato l’applicazione dell’interdittiva non può essere infatti automatica ma va supportata, caso per caso, con altri elementi. “Non appena è intervenuto il dispositivo del consiglio di stato che ha annullato le sentenze del TAR Campania favorevoli alla ditta Alba Paciello ripristinando l’efficacia dell’interdittiva adottata nei suoi confronti – si legge nella sentenza – è stata sciolta l’associazione temporanea e la ditta Alba Paciello è stata estromessa dalla società consortile, così che oggi non ha più alcun rapporto imprenditoriale di alcun genere con l’appellata”.