CASSINO – “L’incontro con il commissario dell’Asl di Frosinone, dottor Luigi Macchitella, è stato molto proficuo ed è servito, non solo a fare il punto della situazione in merito alla sanità pubblica nel nostro territorio, ma soprattutto a per parlare delle prospettive future, alla luce dei risultati finora ottenuti, con particolare riferimento al Santa Scolastica.” A darne notizia è l’assessore alla sanità del Comune di Cassino, Stefania Di Russo, che questa mattina, in rappresentanza del sindaco Petrarcone, ha incontrato il commissario Luigi Macchitella presso gli uffici della Asl di Frosinone.
“Innanzitutto ringrazio – ha continuato la Di Russo – il dottor Macchitella per averci riservato, come sempre, uno spazio adeguato per affrontare le problematiche del Santa Scolastica. La prima notizia è che a breve, in tutta la provincia di Frosinone, verranno banditi concorsi a tempo indeterminato per 9 nuovi medici, 6 ortopedici e 3 pediatri. L’auspicio è quello che i concorsi a tempo indeterminato vengano estesi a breve anche alle altre specialità mediche. Nel corso dell’incontro, inoltre, abbiamo avuto modo di analizzare l’attuale quadro che riguarda il nostro ospedale. Finora a Cassino sono arrivati, nonostante gli avvisi pubblici fatti dalla Asl, 4 nuovi medici a tempo determinato, di cui due al Pronto Soccorso, uno in Pediatria ed uno in Ginecologia. Segnali positivi sicuramente, ma di certo non sufficienti a garantire la piena efficienza del nostro ospedale.
Tutt’ora si registrano problemi in diversi reparti a partire dal Pronto Soccorso dove si aspettano altri medici che devono essere trasferiti dalla Casa della Salute di Pontecorvo. Discorso analogo per il reparto di Ginecologia, dove è arrivato finora un solo ginecologo su tre, mentre un secondo che ha accettato si è messo in maternità. In Pediatria, invece, il prossimo 16 marzo prenderà servizio un nuovo medico. Anche in questo caso, non è sufficiente perché il pediatra assunto lo scorso anno è in aspettativa e l’altro posto libero, nonostante lo scorrimento delle graduatorie rimane vacante.
Quest’ultimo caso è emblematico perché fotografa uno stato di emergenza a cui si è stati costretti a far fronte chiamando nuovamente il pediatra di base, il dottor Afif Sleai, che si è messo a disposizione per evitare la chiusura dei reparti. Senza dimenticare che la riapertura del reparto di Gastroenterologia è slittata alla seconda metà di questo mese. Nonostante l’impegno continuo da parte di tutti, a partire dai vertici aziendali, la situazione non è di certo tranquilla. Di questo il dottor Macchitella è ben consapevole e sta continuando a lavorare per portare a termine gli impegni assunti. Questo nella piena consapevolezza che, come è stato detto due anni or sono, pochi sono i medici ed ancora meno sono gli specialisti e quei pochi che ci sono spesso già lavorano e difficilmente si spostano.
Davanti a questa evidenza bisogna percorrere strade condivise, evitando inutili critiche, attraverso proposte costruttive che possano essere di aiuto a raggiungere quello che è l’obiettivo di tutti. Mi riferisco alla tutela della sanità territoriale. A tal proposito abbiamo avanzato al dottor Macchitella la proposta di aprire il nostro ospedale alle Università. Questo significa effettuare convenzioni che prevedono l’impiego di specialisti universitari in ambiti definiti della sanità che attualmente sono ‘scoperti’. In parole povere vuol dire che, stipulando una simile convenzione, è possibile ottenere le prestazioni di specialisti in quei reparti oggi sofferenti e dove non si effettuano alcuni tipi di prestazioni.
Una proposta che nasce dopo aver preso contatti con alcuni referenti delle Università che ci hanno già manifestato una disponibilità in questo senso. Di questo abbiamo informato il dottor Macchitella che ci ha detto che questa strada è percorribile, soprattutto per quanto concerne alcune specialità. Così facendo, chi accetta, verrebbe a Cassino, o altrove in provincia, ad effettuare specifiche prestazioni in giorni prestabiliti della settimana. Una soluzione che offre garanzie anche dal punto di vista economico e di qualità della vita dal momento che riduce la mobilità passiva e non costringe l’ammalato a spostarsi per effettuare quel tipo di controllo.
A questo si aggiungerebbe la possibilità di affiancare agli specialisti medici proveniente dalle Università, medici laureati in corso di specializzazione il cui impiego sarebbe possibile visto che avrebbero il loro tutor. Sarebbe, quindi ancora più auspicabile, nell’ottica di implementare il personale medico, aumentare all’interno delle università il numero di posti per ogni singola specializzazione attraverso borse di studio specifiche. Questo significa avere uno sguardo rivolto verso il futuro ed aiutare la sanità nel nostro Paese.
Tornando a noi, il dottor Macchitella ci ha detto che già in altre occasioni ha preso in considerazione la possibilità di firmare una convenzione tra Asl ed Università. In alcuni casi questa strada è stata già percorsa. Bisogna fare in modo che ciò diventi una realtà consolidata anche nella nostra provincia perché garantirebbe soluzioni, scambio di esperienza professionale e confronto.”
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