FORMIA – Urge una riflessione, un’analisi seria ed approfondita sulla politica locale e sul ruolo che la sinistra svolge nella nostra città. Siamo di fronte ad un’amministrazione immobile che, per Formia, non sta facendo nulla”. Lo dichiara Francesco D’Angelis, referente dell’Associazione Tilt di Formia.
“Proprio in questi giorni – prosegue la nota – tutti noi cittadini abbiamo ricevuto un opuscolo informativo pieno di cose fatte da quest’amministrazione dall’inizio del proprio mandato. Alcune son state fatte davvero, e molto spesso male, altre non sono state fatte, pur essendo annoverate fra le rivoluzioni dell’amministrazione Bartolomeo, altre ancora, che non sono state fatte, né pensate, non compaiono affatto. La cosa che più mi addolora, però, è che queste ultime, più di molte, forse, ricadono sui nostri cittadini.
L’opuscolo, ad esempio, parlava della cura delle periferie, mostrando in pompa magna quanti provvedimenti questa giunta avesse preso per migliorare le periferie: niente di più lontano dalla realtà. Le periferie, da Penitro a Vindicio, annegano nell’incuria e nell’abbandono e quando vengono presi provvedimenti, spesso, gli stessi, oltre ad essere sommari, non vengono presi coinvolgendo seriamente la cittadinanza.
Viene addirittura detto, nell’opuscolo in questione, che Formia ha visto riconoscersi dalla Regione il riconoscimento di “Comune alla pari”: peccato che questa amministrazione sia stata in grado di produrre soltanto la bacheca rosa, senza, invece, prendersi cura sul serio delle donne vittime di violenza, provando a stipulare, ad esempio, protocolli d’intesa con centri antiviolenza o associazioni che si occupano di questo delicatissimo tema.
Formia è la città in cui i centri che si occupano di disabilità rischiano di collassare da un momento all’altro senza l’aiuto di nessuno. Quante parole l’associazione TILT, insieme all’Aquilone, alla Cooperativa Sociale Herasmus e ad altre realtà associative, oltre che cittadini, ha sprecato perché si rendesse Formia una città a misura di tutti i propri cittadini: non siamo mai stati ascoltati. Abbiamo chiesto all’Assessora Eleonora Zangrillo delle risposte che non ci sono mai arrivate, abbiamo avanzato proposte a costo zero, o molto prossimo allo zero, e non sono state accolte e rese realtà.
In questa città, poi, sono molti altri i problemi e menzionarli tutti in questa occasione sarebbe sfiancante.
Quello che, però, mi interessa rilevare, in ultima istanza, è il ruolo che la sinistra svolge a Formia. Mi chiedo se esista ancora una sinistra a Formia, se ci sia o se sia solo una bandiera, o forse un fantasma. A Formia, in consiglio comunale, oltre che in giunta, la sinistra è rappresentata da SEL-Sinistra Italiana: non una parola sul pet coke, non una parola contro le trivelle prima che si costituisse il primo comitato formato da TILT e Assemblea Popolare del Golfo, non una parola sui problemi sociali, non il coraggio di fare politiche ambientali e di intervento in materia di diritti civili, niente, insomma, che sia degno di essere considerato fra le politiche di sinistra.
Viene spontaneo chiedersi se le politiche che questo partito porta avanti sono le stesse del PD con cui governa, le stesse istanze dei cittadini che li hanno votati e quali siano le differenze rispetto al partito che accompagnano in amministrazione.
La sinistra che noi di TILT vorremmo, e che proviamo a costruire giorno per giorno, è la sinistra degli ultimi, della connessione sentimentale, di cui parlava Gramsci, e da noi più volte invocata in un momento così difficile per la nostra città: noi chiediamo alla sinistra di scendere in piazza, di ascoltare le persone, i loro bisogni, i loro problemi e provare a dare loro una risposta. Se ci si chiude nelle quattro fredde mura di un palazzo che rappresenta un’istituzione che da sola governa, noncurante di ciò che la circonda, possiamo allora dire che in questa città la vera politica è ormai morta.
Noi di TILT, invece, vorremmo che tornasse a rivivere, vorremmo dare speranza ai nostri cittadini, vogliamo proporre a tutta la sinistra formiana un nuovo terreno fertile per costruire insieme delle nuove politiche per il bene della città”.