MINTURNO – Recupero abitativo, nuove forme di accoglienza turistica e nuova Imprenditoria. È la ricetta che propone Piernicandro D’Acunto, candidato al consiglio comunale per il Partito Democratico a sostegno della candidatura a sindaco di Gerardo Stefanelli, che ha lo scopo di rivitalizzare i centri storici delle frazioni collinari e creare nuovi posti di lavoro per i giovani e le donne. Un progetto, in realtà, già proposto nel 2012, durante la campagna elettorale, e purtroppo mai preso in considerazione dall’amministrazione Graziano.
“Pulcherini, Santa Maria Infante, Tufo e Tremensuoli – dichiara D’Acunto – versano in una condizione di totale abbandono, attraverso il recupero degli immobili con un progetto pubblico-privato, che risulterebbe impossibile se fatto solo da privati in quanto molti locali sono in comproprietà con i possessoria volte deceduti o all’estero, troverebbero nuova linfa.
Nei nostri Borghi sembra che la guerra sia passata da poco o che un terremoto abbia arrecato danni irreparabili, invece è stata l’incuria e il disinteresse delle Giunte precedenti e la scarsa rappresentanza e l’inesistente peso politico delle Frazioni che hanno ridotto i nostri piccoli centri così come sono oggi, sporchi bui e spopolati.
Con questo progetto, si riporterebbero all’interno degli stessi centri, attività commerciali quasi scomparse, che sono la ricchezza dei Piccoli Borghi dell’Umbria, Toscana ecc., esentando completamente le stesse da ogni tassazione Comunale per almeno 5 anni per il semplice fatto di costituirsi in piccoli centri e facendosi carico, effettivamente, di un servizio sociale.
Di seguito le condizioni indispensabili:
•le unità abitative devono essere nel raggio di 300 mt. dalla zona di accoglienza;
•l’accoglienza e l’assistenza all’ospite deve essere garantita almeno 14 ore al giorno;
•le camere devono essere confortevoli e accoglienti, in linea con lo stile del contesto urbano;
•nelle camere deve essere presente materiale informativo sulla località e sugli altri Alberghi Diffusi;
•l’albergo diffuso deve promuovere attività ricreative, sportive e culturali per i propri clienti;
•al mattino, deve essere garantita la colazione possibilmente in uno spazio comune;
•sono a disposizione dell’ospite biciclette gratuite o servizi di navetta per raggiungere le principali attrazioni della località;
•all’ospite viene garantito un servizio di ristorazione all’interno o all’esterno della struttura;
•organizzazione di serate a tema e attività di intrattenimento;
•l’albergo deve avere un’atmosfera unica e personalizzata.
Ci si può associare in campo nazionale e avere:
•La tutela dell’immagine dell’albergo diffuso;
•presenza commerciale sui mercati-target;
•maggiore visibilità e notorietà sul web;
•maggior fidelizzazione della clientela;
•supporto commerciale e di marketing da parte dell’Associazione;
•aumento della domanda creata attraverso la rete;
•crescita professionale attraverso l’attività formativa e di scambio;
•agevolazione per gli acquisti individuali dei soci anche attraverso convenzioni con consorzi, istituti bancari, enti pubblici e privati, ditte cooperative e ogni altro operatore economico al fine di garantire ai propri soci condizioni vantaggiose per le loro attività commerciali e professionali;
•incontri di studio e riunioni con gli operatori interessati per dibattere tutti i problemi connessi alla vita economica e sociale degli alberghi diffusi anche in relazione con gli enti di promozione turistica.
Quindi, promozione di tutte le iniziative tendenti a valorizzare la formula di ospitalità degli alberghi diffusi, tutela dell’immagine sul territorio nazionale e la Diffusione della conoscenza nel mercato turistico nazionale ed estero.
Le caratteristiche di un Albergo Diffuso sono:
la gestione imprenditoriale unitaria, l’offerta di servizi alberghieri e ambienti comuni a tutti gli ospiti alloggiati nei diversi edifici che lo compongono, un ambiente “vero”, unico, fatto di case di pregio, ammobiliate e ristrutturate non “per turisti”, ma pensando a residenti, seppur temporanei, una distanza tra gli immobili che non è tale da impedire, alla Gestione, di offrire a tutti gli ospiti, non solo i servizi alberghieri, ma anche l’esperienza, e con le radici nel territorio, uno stile riconoscibile, una identità leggibile in tutte le componenti della struttura ricettiva, che non configura come una semplice sommatoria di case ristrutturate e messe in rete.
Tutto ciò metterebbe in moto meccanismi virtuosi, una vera e propria svolta per l’economia e la vivibilità del nostro Comune che potrebbe offrire ricettività per tutto l’anno.
Il Mare, i Siti Archeologici, a breve distanza le montagne e le Città del Golfo, Le Terme di Suio, Montecassino, la direttrice Roma-Napoli, pochi hanno ciò che naturalmente ci è stato dato in dono e che noi nel tempo abbiamo cercato di distruggere, un territorio che rimarrebbe vivo per l’intero anno e non soltanto per pochi caotici giorni d’agosto”.
“Quando pubblicai questo mio progetto, in quanto Candidato alle Comunali – conclude Piernicandro D’Acunto – la problematica non riguardava, se non marginalmente, Minturno, oggi anche Minturno è stata devastata dalla mala politica. Vorrei, inoltre precisare, che i rapporti per reperire informazioni e suggerimenti erano ad un punto avanzato con il sottoscrittore della Legge Regionale, Domenico Di Resta figura storica della Sinistra”.
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