LATINA – La complessa situazione occupazionale che sta attanagliando la provincia pontina e le possibili vie d’uscita sono state analizzate questo pomeriggio a Latina nel corso di una tavola Rotonda. Relatrice di eccezione, l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente ha reso con il suo intervento particolarmente interessante l’incontro organizzato dalla Intoo, società leader nei servizi di outplacement in Italia. Erano presenti Roberto Cecere, in rappresentanza della Cisl, Dario D’Arcangelis della Cgil, Luigi Garullo della Uil per la parte sindacale, Pierpaolo Pontecorvo, Vice Presidente Unindustria Latina, e Antonella Zonetti Presidente Federlazio Latina. Ad introdurre la giornata è stato Angelo Salvatori Senior Partner Intoo che ha spiegato le ragioni e gli obiettivi della Tavola Rotonda.
“L’Assessore – si legge in una nota di Femca Cisl Latina – ha esposto una panoramica sulla situazione occupazionale della nostra provincia, specialmente del sud, disegnando un quadro complesso e preoccupante, anche se non ha nascosto piccolissimi spiragli di ripresa avvenuti nel corso dello scorso anno. Nello specifico ha spiegato i nuovi strumenti delle politiche attive per il lavoro delle quali si è dotata la Regione Lazio, come il contratto di ricollocazione e il reddito di attivazione che dovrebbero, nell’intenzione regionale, dare una risposta importante alla ricollocazione di chi ha perso il lavoro ed una nuova occupazione a chi non l’ha mai avuta. Nel corso della successiva tavola rotonda, sono emerse varie ed articolate posizioni, talune certamente viziate da posizioni ideologiche, ma tutti gli intervenuti sono stati concordi nell’indispensabilità di voltar pagina e far azione comune di fronte alla pesante crisi che attanaglia questa provincia. L’Assessore Valente ha poi dichiarato che nella settimana del 20 aprile convocherà il tavolo in Regione per dare seguito all’impegno del Ministro Poletti affinchè l’area pontina diventi il laboratorio di politiche attive per il lavoro.
Commenta Roberto Cecere: “Noi parti sociali siamo pronti ad aprirci ad un cambiamento ed a un lavoro di concerto con le istituzioni perché i lavoratori non possono continuare a rimanere negli ammortizzatori sociali. Dobbiamo fare in modo che i lavoratori o lavorino o studino in una logica di politiche attive per il lavoro. Il nuovo mercato del lavoro, che oggi abbiamo, impone a tutti un diverso modo di affrontare la situazione, perché tutelare i lavoratori significa tutelare il mercato stesso attraverso iniziative che gli siano di stimolo e sostegno come avviene nel Nord Europa. E’indispensabile intraprendere politiche di condivisione e gestione degli obiettivi aziendali che permettano la creazione di modelli partecipativi anche se in Italia questo è un obiettivo difficile, oggi, cogliere per la forte opposizione da parte della Confindustria. Ma dobbiamo continuare su questa strada.”