LATINA – La Roma-Latina si fa o non si fa? Alle parole di Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, che confermava la notizia dello stop dato dal Governo Renzi all’opera che non è stata inserita tra le 25 considerate strategiche, si sono susseguite le smentite affrettate dei senatori di Latina Claudio Moscardelli e di Formia Raffaele Ranucci. Il primo ha dichiarato tramite Facebook: “Nessuna cancellazione dell’autostrada Roma-Latina. Opera finanziata e con offerte presentate ed aperte e in fase di aggiudicazione. Contattato immediatamente Del Rio che smentisce ipotesi di abbandono dell’opera che va avanti. Zingaretti e e PD del Lazio compatti a sostegno dell’autostrada”.
Da parte sua, Ranucci parla invece di malinteso e chiede un incontro urgente: “Stiamo parlando dell’unica vera infrastruttura del Lazio, un’opera da 2 miliardi e settecento milioni di euro che ha già visto il Cipe intervenire nel project financing con 600 milioni. Un’opera importante anche in vista delle Olimpiadi, anello fondamentale tra Napoli, Roma e Civitavecchia. Per questo auspico quanto prima un incontro al Ministero tra Delrio e la Regione Lazio, al fine di chiarire questo malinteso e procedere il prima possibile con l’avvio dei lavori”.
Dell’autostrada Roma-Latina se ne parla ormai da tantissimi anni, un po’ come per la Pedemontana di Formia. La più grande opera pubblica per la regione Lazio, che sarebbe stata destinata a sostituire l’attuale Pontina, collegandosi con la Cisterna-Valmontone.
“Sull’autostrada Roma-Latina urge fare chiarezza – si aggiunge nella discussione il senatore Stefano Pedica – E’ necessario capire se e’ stata declassata a opera di serie B oppure no. In ballo ci sono milioni di euro gia’ stanziati e il destino di centinaia di lavoratori e delle loro imprese”.
“Ben vengano le parole, dopo la mia denuncia – continua Pedica – del senatore Ranucci secondo cui la notizia del definanziamento è solo frutto di un malinteso ma non deve restare neanche un’ombra di dubbio. Il declassamento dell’opera manderebbe all’aria venticinque anni di finanziamenti, progetti e battaglie politiche e legali. Mi auguro che presto il presidente Zingaretti, che già ha fatto tanto per quest’opera, possa presto ricevere rassicurazioni dal governo.
Dobbiamo andare avanti, lo dobbiamo alle aziende, ai lavoratori e ai cittadini che ci chiedono infrastrutture e sviluppo economico”, conclude.
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