MONTE SAN BIAGIO – La causa della sughereta ha conquistato i cuori di migliaia di persone, provenienti non solo da Monte San Biagio e dai comuni limitrofi, ma anche da altre cittadine del Lazio e d’Italia. Un vero e proprio boom di presenze che ha decretato il successo della VII edizione di “San Vito in festa”. Grandi e piccini si sono scatenati la notte della ballarella e moltissime persone sono accorse per assaggiare le specialità preparate dagli amici di Gressan, una delegazione valdostana con la quale da qualche anno la contrada di San Vito ha dato vita ad un proficuo scambio culturale. Oltre alla polenta con fonduta e al tipico strudel, non sono mancate le specialità monticellane, non soltanto la classica salsiccia, ma soprattutto le ricette tipiche di un tempo.
Il primo premio nell’ambito del “Memorial Mario Giordano”, uno dei soci fondatori dell’associazione Sughereta Villa San Vito, è andato alla squadra “Alfa”, composta da Pietro Masiello, Ledyon Keta, Raffaele Di Giorgio, Mario Crespolano, Stefano Lehdili ed Emiliano Masiello; seconda classificata la squadra “I perdenti” e terza classificata la “Wake up”. La migliore disegnatrice del concorso “Il mio bosco fatato”, ideato per sensibilizzare i giovanissimi al rispetto e alla tutela della natura, è risultata la piccola Giulia De Bonis, seguita con uno scarto di qualche voto dal secondo classificato Alessio Pavani.
Estremamente soddisfatti gli organizzatori, non solo per l’andamento della tre giorni in generale, ma anche e soprattutto per i tre concerti, quello dei Bottari di Macerata Campania, della Rino Gerard Band e di Pietra Montecorvino. Appuntamenti, quelli inseriti nel cartellone, che hanno attirato un grandissimo numero di persone le quali hanno così avuto modo di scoprire le meraviglie della sughereta, un patrimonio più unico che raro in Italia eppure ancora poco conosciuto al di fuori dei confini locali.
«Ogni anno – ha commentato il presidente dell’associazione organizzatrice Ilaria D’Ambrosio – cresce il numero di presenze alla manifestazione e, soprattutto, l’apprezzamento delle persone che vi partecipano. Le lezioni di ballarella, le esibizioni folcloristiche, i concorsi, i giochi popolari e le ricette tipiche permettono inoltre di far rivivere antiche e preziosissime tradizioni che, altrimenti, rischierebbero di estinguersi». Uno stimolo, questo, per fare ancora meglio in vista dell’ottava edizione. Soddisfatti anche gli amministratori locali perché eventi come “San Vito in festa” sono fondamentali per promuovere la città dal punto di vista turistico e culturale.
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