FONDI – “Io ho a cuore l’ospedale della mia città”. E’ uno degli striscioni portati questa mattina a Roma da alcune centinaia di cittadini di Fondi e dei Comuni limitrofi, che insieme con i consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia, hanno manifestato ai piedi della Regione Lazio per protestare contro alcune decisioni della Asl di Latina che, a loro dire, depotenzierebbero la sanità pontina e in particolare l’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi. In campo anche i sindaci di Fondi, Campodimele, Sperlonga, e Monte San Biagio. Ma il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, non si è presentato.
La Pisana ha emanato una nota nella quale spiega che “il mancato incontro fra la delegazione dei sindaci del sud pontino ed il Presidente Zingaretti è stato dovuto esclusivamente ad un equivoco sul confronto delle diverse agende e mercoledì ci sarà sicuramente l’occasione per affrontare questi temi”. “Rispetto alle dichiarazioni di queste ore sull’ospedale di Fondi – continua la nota – si fa presente che il decreto n. 80 del 2010 (emesso sotto la precedente amministrazione di centrodestra) aveva di fatto decretato la chiusura della struttura, cui era stato addirittura tolto il codice Sio (Sistema Informativo Ospedaliero). Invece, grazie alla nuova programmazione dell’Amministrazione Zingaretti e agli atti aziendali approvati dalla Conferenza dei Sindaci, all’ospedale di Fondi è stata aumentata la dotazione dei posti letto in day-hospital e la stessa Asl di Latina ha indicato per questa struttura, sia nel piano strategico sia nell’atto aziendale, un ruolo ben preciso”.
“L’ospedale infatti – continua la Regione Lazio – è stato inserito all’interno della rete dell’emergenza/urgenza, nella rete perinatale con i reparti di ostetricia, punto nascita, pediatria, neonatologia (che prima non era a disposizione) e rete ictus. La scorsa settimana, inoltre, la sanità pontina ha avuto, su richiesta della Asl di Latina, la deroga per l’assunzione di sette tra medici ed operatori sanitari, un terzo di quelle finora concesse a livello regionale. La Giunta Zingaretti sta rilanciando la sanità laziale, esattamente il contrario di quanto aveva previsto il decreto commissariale n.80 avallato dal centrodestra, che con la scelta delle macroaree, aveva ridotto in maniera sensibile l’offerta sanitaria nella provincia pontina e in tutte le altre province del Lazio”.
Da parte del sindaco Salvatore De Meo è giunta una dichiarazione al vetriolo contro Zingaretti, che parla di “sgarbo istituzionale”: “Apprendo con stupore sorprendente il tono della dichiarazione con cui la Regione Lazio, e il presidente Zingaretti, hanno voluto liquidare circa mille persone e i sindaci di Fondi, Campodimele, Sperlonga e Monte San Biagio, che sono venute a manifestare per difendere i propri diritti”.
“Se questo è il modo con cui Zingaretti ha voluto riparare ad un evidente e macroscopico sgarbo istituzionale – continua De Meo – è evidente che non ci è riuscito. Tra l’altro se la sua assenza oggi è legata ad una incapacità di gestire la sua agenda, farebbe bene a licenziare tutti i suoi collaboratori che non sanno neanche inserire un appuntamento. Non regge la scusa dell’improvvisazione, non regge l’alibi della disorganizzazione visto che la manifestazione di oggi nasce dopo oltre 15 lettere che, con i sindaci del Comprensorio Centro, ho inviato alla sua attenzione chiedendo un incontro. Visto che è dal 2 aprile che Zingaretti è a conoscenza, come dimostrano anche le difese d’ufficio dei suoi colleghi di partito, del sit in che abbiamo organizzato. Quindi se pensa di prenderci in giro si sbaglia di grosso.
Allo stesso tempo è anacronistico il suo tentativo di gettare fumo negli occhi dei cittadini accollando ogni responsabilità al Decreto 80 e alla giunta che lo ha preceduto. Perché in questo modo rivela la sua non conoscenza dei fatti. Il decreto 80 ci ha visti, sin dall’inizio, e anche all’interno del consiglio provinciale di Latina, prendere una posizione netta e chiara sulla riorganizzazione della sanità a firma della Polverini. E senza alcun timore di contestare e contrastare scelte deleterie per il bene dei cittadini anche se provenivano da una Regione del nostro stesso colore politico.
Zingaretti, anziché continuare a giocare sulla pelle dei cittadini, farebbe bene ad incontrare i sindaci e a farsi spiegare da loro, e non da qualche suo uomo di fiducia, quale è la realtà dei fatti. Spiegasse ai cittadini del Comprensorio fondano come fa ad immaginare la permanenza a Fondi del punto nascita senza aver inserito il San Giovanni di Dio nell’area dell’emergenza. E ci dica dove sarebbe inserito come riferisce la nota che “L’ospedale di Fondi è stato inserito all’interno della rete dell’emergenza/urgenza, nella rete perinatale con i reparti di ostetricia, punto nascita, pediatria, neonatologia (che prima non era a disposizione) e rete ictus”.
Venga a spiegare ai cittadini – conclude De Meo – quale sarà il futuro dell’ospedale di Fondi e non deleghi questa responsabilità ad altri che cercano di giustificarlo allontanando ancor di più le istituzioni dai cittadini. Siamo completamente insoddisfatti di questa risposta che doveva essere invece un modo per aprire un confronto al quale il presidente Zingaretti si sta immotivatamente sottraendo e siamo pronti a ritornare a manifestare in maniera ancora più determinata e forte se l’incontro di mercoledì non sarà risolutivo delle criticità della sanità provinciale e di quella del territorio di Fondi”.
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