ITRI – Qualcuno ha gridato al miracolo, aggiungendo, come capita in paese per questi casi, che i due protagonisti del drammatico pomeriggio di un giovedì targato 17 sul calendario dovrebbero andare scalzi a piedi sul Santuario della Madonna della Civita, tanta è stata la fortunata conclusione che ha impedito al sinistro di terminare in tragedia.
Erano da poco passate le 14,30, quando un furgone Ford Transit, di colore bianco, stava scendendo dalla ripida strada cementata che permette di salire fino a una altezza da cui si gode un panorama mozzafiato che comprende, oltre a tutta Itri, il promontorio di Gaeta e, in lontananza, Ischia con la sua cima più alta, il monte Epomeo a 789 metri s.l.m. Un autentico osservatorio a 360 gradi. A un certo punto di via Le Cupe, una località alla periferia nord del centro abitato, da qualche anno ridente quartiere residenziale per molte famiglie, il furgone, dopo essere finito sulla sinistra della carreggiata, è repentinamente slittato verso destra, finendo fuori strada e concludendo il suo volo nel sottostante canalone dove abbonda una ricca vegetazione mediterranea sotto la quale si levano spuntoni rocciosi e insidiosissimi per l’incolumità di chi dovesse finirci sopra.
Il mezzo si è fermato in posizione capovolta e solo per un puro caso le rocce aguzze non hanno infilzato i due occupanti, il guidatore, di nazionalità rumena, e il passeggero, S.N., 59enne, rumeno anche lui e residente a Itri. Ad avere la peggio è stato il 59enne che, estratto dall’abitacolo grazie all’intervento della squadra 5 A dei Vigili del Fuoco di Gaeta, guidati dal “caposquadra esperto” Pasquale Di Palma, è stato affidato al personale dell’ambulanza del 118 e dell’auto medica, fatti giungere sul posto dai Carabinieri della Stazione di Itri, prontamente accorsi sul luogo dell’incidente, dove si era pure radunata una nutrita folla di curiosi.
Per lui si è subito consigliato il trasporto, tramite eliambulanza, presso un ospedale di Roma, come hanno confermato i numerosi parenti e i tanti connazionali che sono rimasti in contatto telefonico con l’uomo che, sebbene classificato come codice rosso per l’ipotesi di numerose fratture interne, ha sempre conservato la lucidità, rimanendo sveglio e reattivo. Per il guidatore c’è stato bisogno solo di un controllo presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia.
Complicata la fase del recupero del furgone tentata, con reiterate tecniche diverse, dalla ditta Poccia di Formia che, al sopraggiungere della sera, ha dovuto rinviare a venerdi mattina l’operazione ostacolata, nei primi momenti di giovedi 17, dall’ancoraggio alle taglienti rocce del pesante mezzo che ne hanno reso impossibile il tiro o il sollevamento.
Orazio Ruggieri
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