Formia / Rifondazione Comunista: “Crisi lavorativa, nessuna attenzione dalla politica”

FORMIA – Il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista interviene sulla crisi lavorativa del sud pontino.

“Durante il discorso del suo insediamento, avvenuto nel lontano 2013 – si legge nella nota – il sindaco Bartolomeo aveva ricordato le numerose crisi lavorative che colpivano la nostra città e sottolineava: “Non dimentico le crisi produttive che hanno caratterizzato questo territorio: penso a quante aziende hanno chiuso negli anni, dalla Blu Fish al cravattificio, le crisi che stanno riguardano in questi giorni stabilimenti importanti al confine delle città di Formia e di Gaeta: penso all’ITALCRAFT ai cui lavoratori invio il mio messaggio di solidarietà accompagnato anche da un messaggio di impegno della nostra Amministrazione per fare in modo che quella vertenza si possa risolvere; li ci lavorano taniissime persone di Fannia, ma al di là che siano di Formia o di Gaeta (questo importa poco), sono lavoratori e hanno bisogno della solidarietà.

Penso alla crisi che sta attraversando la Pozzi Ginori, non c è nessun impianto produttivo di questo territorio che non abbia elementi di criticità in questo momento. Allora se non ce ne occupiamo noi che siamo vicini a questa sofferenza del territorio, non credo che se ne possano occupare altri, con tutte le difficoltà che so esserci quando vai a occuparti di una vertenza di lavoro. Ma con l’impegno alcune cose si possono fare. Durante la campagna elettorale un’azienda (perché così la possiamo chiamare, nonostante svolga servizio nella sanità privata: mi riferisco alla clinica Sorriso sul Mare) è stata sull orlo del collasso e della chiusura; bene, questa azienda si è salvata anche perché alcuni di noi testardamente hanno interessato la Regione, il Presidente Zingaretti e quant altro, credo che in questi giorni sia stato firmato il decreto che salva settantasette posti di lavoro che per noi sono oro purissimo al quale non vogliamo rinunciare. Questo nostro atteggiamento ci sarà verso tutte le aziende del territorio, del comparto privato, del comparto dei servizi, del comparto della sanità. dovunque ci fossero esigenze di sostegno da parte della pubblica amministrazione noi ci saremo sempre perché la difesa del lavoro e l’implementazione del lavoro sono al centro delle nostre preoccupazioni. Ho iniziato a ricevere le persone come credo che un Sindaco debba fare, ho iniziato a riceverle e vi posso dire che tutte le persone che si incontrano, tutte, 100%, ti portano un problema di lavoro, molte ti portano un problema di casa, alcuni (un 30-40%) ti portano problemi di sopravvivenza alimentare. di sopravvivenza di vita quotidiana. Ho fatto il Sindaco anche precedentemente ma una situazione così critica, così difficile non l’avevo mai vista, non mi ero mai reso conto che ci potesse essere in questo momento una difficoltà di questa portata. Allora per rispondere a questo non basta solo l’assistenza perché se anche se volessimo mettere a disposizione di tutte le persone in difficoltà tutto quello di cui possiamo disporre sarebbe comunque una goccia nel mare perché i problemi sono enormi; solo una riattivazione di nuove linee di sviluppo ci può aiutare a uscire da questa crisi” e chiedeva a tutti di fare la propria parte.

Ebbene sono passati oltre tre anni dall’insediamento della sua giunta e la situazione da lui descritta come drammatica lo è diventata ancora di più, anche perché non solo non sono arrivati i tanti investimenti privati – nonostante l’iniezione di soldi pubblici – ma anche perchè nel suo piccolo l’amministrazione di centrosinistra targata Bartolomeo ci ha messo del suo. E’ il caso dei lavoratori che sono impegnati in aziende che hanno in appalto servizi comunali. Vedi la mancata assunzione delle quattro lavoratrici da parte della cooperativa Gialla, che è subentrata alla vecchia gestione nell’appalto per l’asilo comunale “La vecchia Quercia” e questo nonostante la clausola sociale – cioè l’obbligo di assunzione del vecchio personale – lo prevedesse. Ferita non ancora sanata purtroppo. Il mancato inserimento della clausola sociale nel nuovo appalto per l’invio delle multe, che mette in pericolo il posto di lavoro delle attuali lavoratrici. Una scelta che è stata voluta dalla dirigente della polizia locale. Avrebbe potuto inserirla ma non lo ha fatto e non ha intenzione di farlo (a quanto ci risulta). Senza dimenticare che la sopravvivenza dell’ex-sorrisi sul mare – di cui il sindaco Bartolomeo si è preso tutti i meriti – è stata pagata con 35 licenziamenti.
Così come non è chiaro cosa stia facendo l’amministrazione comunale per rispondere alla richiesta di lavoro proviente dall’associazione “Diamo un calcio alla crisi” e dei tanti che sono vittime delle storture di una società che premia gli affamatori e non gli affamati.

Nemmeno ci è piaciuto il silenzio dell’amministrazione comunale sulla lotta portata avanti dai lavorati della COOP di via De Gaspari che sono passati ad una nuova società, con il peggioramento delle loro condizioni di lavoro. Non una parola di solidarietà è arrivato dal palazzaccio comunale.

In ultimo il mancato pagamento dei dipendenti del 118, pare per motivi legati ai ritardi della regione Lazio nel liquidare il dovuto a causa di problemi di natura burocratica. D’altronde questo è quello che succede quando una società perde progressivamente l’idea del valore sociale del lavoro. Allora non rimane che rimboccarsi le mani perché si ritorni a rivendicarlo con forza, a dispetto di quanti vogliono farci credere che non è più possibile per le lavoratrici e i lavoratori ottenere dignità e diritti”.

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