MINTURNO – E’ nativo di Acerra ma scaurese di adozione. Ed è dalla frazione di Minturno, dove ormai è residente, che ha avviato la sua carriera artistica. Salvatore Riso, 34 anni, racconta storie attraverso le canzoni che compone, che riflettono la sua personalità. Storie sincere, a volte impegnate, a volte ironiche, a volte romantiche, che esprimono le complesse dinamiche dell’animo umano con un linguaggio semplice, a tratti disarmante. Il timbro della sua voce è capace, senza trucchi, di trasmettere emozioni forti e contrastanti, e di rievocare alla mente i grandi cantautori.
Sebbene Salvatore Riso canti fin da bambino, la sua carriera professionale inizia nel 2013, anno in cui partecipa al “Cantagiro”. Approda in finale interpretando il brano di Nicola De Filippis “Un bacio, una carezza, una canzone”. Subito dopo diventa artista per l’etichetta discografica “Museek Studio” con cui pubblica prima l’EP “Prova a prendermi” (2014) e poi l’album “Sound Check” (2016). Quest’ultimo lavoro è anticipato dal singolo “L’amore non è…” (2015), brano che si piazza al primo posto de “Il meglio di Zimbalam”, classifica dei brani più votati dagli utenti dell’omonimo distributore di musica digitale.
Come è nata la tua passione per la musica?
La musica ha sempre guidato le mie scelte, fin da bambino, e non è mai stato facile assecondarle. Mi piace raccontare storie di persone comuni, come me, perché nascondono sempre qualcosa di speciale, di inaspettato. Nel 2013 ho incontrato Ciro Scognamiglio e ho iniziato un nuovo percorso artistico. Una bella collaborazione che ha portato alla pubblicazione, finora, di un EP e un album.
Come definiresti il genere musicale delle tue canzoni?
Credo che il mio genere si possa definire pop. A me piacciono i cantautori, ma anche la sperimentazione. Per cui credo che, alla fine, ciò che scrivo misceli le due cose. Nei miei primi due lavori c’è un mix di ingredienti che, a parer mio, li rende molto interessanti: i contenuti testuali non sono mai banali, sorretti da melodie accattivanti e, negli arrangiamenti, da contaminazioni rock e hip hop. Il prodotto finale è molto attuale, non rinnega la tradizione cantautorale italiana ma tiene ben presente le esigenze dell’ascoltatore moderno.
Sei al lavoro per il prossimo album?
Il terzo disco è già in cantiere e posso anticipare che segnerà, per me, una importante svolta stilistica.
IL DISCO
“Sound Check” è un album sincero, spiazzante, ricco di contrasti, di temi e generi diversi che coesistono tra loro in perfetto equilibrio. Un album vero, dove è difficile stilare una classifica dei “preferiti” perché i brani sono tutti belli, frutto di una selezione accurata. E si sente. Salvatore Riso dimostra grande versatilità vocale e interpretativa, spaziando da capolavori romantici come “L’amore non è”, a brani pieni di ritmo come “Canzoni inutili”, “Diversa mente” o “Non può piovere per sempre”. Un pop classico e moderno al tempo stesso, con influenze rock e hip hop. Questo disco segna anche l’inizio dell’attività “dal vivo” di Salvatore Riso, da qui l’idea del simpatico “intro” che dà il titolo all’album.
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